Tragedia nel cantiere per il nuovo supermercato Esselunga in via Mariti, a Firenze. Poco prima delle 9 di questa mattina, 16 febbraio, una trave di cemento è crollata sul solaio dove stavano lavorando alcuni operai. Immediato l’intervento dei sanitari, dei Vigili del Fuoco e Polizia, ma fin da subito la situazione è apparsa grave, alcuni operai sono stati estratti vivi dalle macerie, per tre di loro non c’è stato nulla da fare. Continuano però le ricerche degli altri dispersi.
Dalle prime ricostruzioni pare abbia ceduto una delle grandi travi portanti del tetto che sosteneva il solaio del supermercato di nuova costruzione. Da fuori il rumore è stato così forte che residenti della zona e passanti hanno pensato ad una bomba.
Giani: “Giornata terribile per la Toscana”
Il presidente della Toscana Giani ha monitorato in prima persona la situazione, recandosi immediatamente sul posto e con aggiornamenti costanti sui propri canali social:”Tutta la Toscana si stringe nel dolore per la drammatica tragedia avvenuta oggi in un cantiere a Firenze. È proprio difficile trovare le parole perché l’immagine che si presenta con queste travi di cemento armato accartocciate e tutte concentrate è veramente una cosa drammatica”, ha sottolineato. “È una tragedia di dimensioni tali – ha aggiunto – da suscitare in tutti un senso di impegno fortissimo perché fatti di questo genere non accadano mai più”.
“Dobbiamo – ha proseguito il presidente – essere sempre più incalzanti sui controlli. Occorre che quando si entra in questi ambienti ci siano tutte le condizioni di sicurezza. Serve che cantieri di questo tipo siano monitorati costantemente. La tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori costituiscono la misura della civiltà di un Paese. Per questo la tragedia odierna richiama tutti, Istituzioni, sistema imprenditoriale e organizzazioni sindacali, a un rinnovato impegno per garantire la sicurezza sul lavoro”
In tutta la regione le amministrazioni stanno annullando gli appuntamenti previsti per oggi in segno di rispetto. Tanti i messaggi inviati dalle istituzioni di dolore, sconforto ma anche di richiesta perchè sia fatta luce sull’accaduto.
“Siamo profondamente addolorati per le vittime – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo– e alle loro famiglie va la vicinanza e il cordoglio miei personali e di tutta l’Assemblea legislativa toscana. Finito il momento dell’emergenza sarà necessario fare piena luce sulle responsabilità di un incidente non degno di un Paese civile, dove il lavoro deve essere non solo un diritto garantito a tutti, ma deve essere un diritto garantito in sicurezza per chi lo svolge”.
“Dobbiamo trovare ogni modo per spezzare questa catena perversa – ha aggiunto Mazzeo. – Non mi stancherò mai di dire che le risorse stanziate in questo campo sono un investimento e non un costo”.
Proclamato il lutto cittadino
Ad annunciarlo il sindaco di Firenze Dario Nardella dalla Terra Santa dove si trova per una visita ufficiale presso la Custodia di Terra Santa a Gerusalemme e a Betlemme e da dove ha annunciato rientrerà con il primo volo utile: “Ho proclamato lutto cittadino per domani (sabato 17 febbraio, ndr) con sospensione di tutti gli eventi. olore e sgomento per la tragedia al cantiere del nuovo supermercato a Firenze. Esprimo a nome mio e della Città di Firenze il cordoglio per le vittime e ringrazio tutti i soccorritori in azione”. Il primo cittadino ha anche ricevuto la telefonata del presidente Sergio Mattarella con cui gli ha espresso la sua piena vicinanza.
Lo sciopero dei sindacati: “Basta morti sul lavoro”
Intanto Cgil-Cisl-Uil Toscana hanno proclamato uno sciopero generale regionale per la giornata odierna nelle ultime due ore di turno. “La tragedia di oggi, così imponente nelle dimensioni – scrivono in una nota – è solo l’ultima di una lunga serie. Il problema della sicurezza sul lavoro deve essere considerato prioritario: è inaccettabile che quotidianamente si parli di morti e feriti come in un bollettino di guerra, è inaccettabile che chi esce di casa per recarsi a lavoro non vi faccia più ritorno, che non riveda mai più la propria famiglia e i propri affetti. Facciamo appello a istituzioni, mondo delle imprese e della politica, organi di controllo: basta morti sul lavoro!