La musica si conferma un elemento catalizzatore per il turismo toscano e una risorsa preziosa anche in termini di ricchezza che resta sul territorio. 36,5 milioni di euro questa la cifra impressionante della ricaduta economica dell’ultima edizione del Firenze Rocks sulla città che lo ospita ogni anno dal 2017. Lo dicono i dati raccolti da Irpet e dal Centro Studi Turistici su incarico della Camera di commercio per l’edizione 2019.
I 172mila spettatori hanno speso circa 22 milioni, di cui 19 milioni solo nell’area di Firenze. Una spesa che, considerando i beni e servizi utilizzati, ha attivato una produzione totale nel sistema economico regionale di 28,6 milioni, inoltre, se alla spesa degli spettatori si considerano i costi/ricavi dell’organizzazione dell’evento, gli effetti sul territorio salgono a 36,5 milioni.
Lo studio rivela che nel 2019 sono aumentati gli spettatori stranieri (5,1% del campione rispetto al 3,9% del 2018) e la quota di chi arriva in gruppo (45,2%). La spesa media dello spettatore italiano è stata l’anno scorso di 222,9 euro; di 367,7 euro per gli stranieri. E si conferma preponderante la presenza femminile (57,2%) rispetto a quella maschile (42,8%).
Una proposta musicale eterogenea e una location di valore culturale come Firenze, si confermano asset che fanno la differenza rispetto agli altri eventi e rassegne di musica rock in Italia. Nel 2019 15.500 sono le persone che hanno partecipato al festival e hanno poi visitato almeno un museo, visto un monumento o altro luogo di cultura a Firenze.
Il festival si conferma anche per il 2020 un successo. Superando ogni aspettativa la prossima edizione che ospiterà: Vasco, Red Hot Chili Peppers, Gun’s and Roses e Green Day più Weezer ha fatto già staccare 170mila biglietti.