Firenze come Milano, Londra e Stoccolma. Anzi: la low emission zone del capoluogo toscano sarà più grande anche di quella lombarda. Questo l’obiettivo e per realizzarlo serviranno 81 occhi telematici a sorvegliare ingressi e uscite dalla città e due anni di tempo.
Lo scudo verde, cavallo di battaglia del sindaco di Firenze Dario Nardella, vede la luce e sarà operativo nel 2022.
Palazzo Vecchio non ha ancora stabilito come funzionerà nel dettaglio ma alcuni punti sono chiari: delle 81 porte, 78 saranno in entrata e 3 in uscita, ci saranno vie alternative adiacenti allo scudo, non interesserà i residenti ma soprattutto la città avrà un enorme beneficio in termini di qualità dell’aria e quindi della vita. Avvicinandosi sempre ad azzerare gli inquinanti atmosferici entro il 2050 come imposto dall’Europa.
Dove saranno posizionati i varchi dello scudo
“Realizzare l’infrastruttura telematica (che ha un costo di di 4.400.000 euro, di cui 1.500.000 di risorse PON, 2 milioni dal Patto per Firenze e i restanti 900 mila euro di risorse comunali, ndr), non avrà un impatto destabilizzate sulla viabilità, la gara per la realizzazione dell’infrastruttura sarà pronta per il 2021 ed entro il 2022 pensiamo di poter mettere in esercizio lo scudo verde”, ha commentato l’assessore alle Infrastrutture di Firenze, Stefano Giorgetti.
Una riassicurazione importante perché in questi anni procederanno anche i cantieri per ampliare la rete tramviaria fiorentina, a partire dalla variante al centro storico e gli occhi dello scudo saranno posizionati proprio lungo i confini delle linee.
Lasciando liberi gli accessi agli ospedali, ai punti strategici come l’aeroporto Vespucci e ai poli industriali, ad esempio all’area attorno al Nuovo Pignone che quindi resteranno fuori dallo sguardo indiscreto delle telecamere, i varchi telematici seguiranno i confini del sistema tramviario anche perché qui nasceranno, oltre a quelli già in funzione, nuovi parcheggi scambiatori, che saranno esterni ai confini dello scudo e funzionali alla realizzazione della più ampia area a emissione zero del Paese in quanto è qui, in queste aree di sosta, che coloro che vorranno accedere in a Firenze (residenti esclusi) potranno lasciare la propria auto e prendere un mezzo pubblico per raggiungere il centro.
Gli 81 varchi telematici serviranno per vietare l’ingresso ai mezzi pesanti e inquinanti. Allo studio un pedaggio per bus turistici e per altre tipologie di veicoli
Ed è proprio questo lo scopo dello scudo verde: incentivare i non residenti a lasciare l’auto fuori dal centro e a spostarsi solo e grazie ai mezzi pubblici .
Come funzionerà lo scudo
Lo scudo, un po’ come un arma difensiva alla Captain America, terrà lontani dal centro i mezzi più inquinanti e i mezzi pesanti che non hanno un origine o una destinazione all’interno di Firenze.
Sarà prevista una congestion charge, un pedaggio, per i bus turistici ma potrebbe essere applicata anche ad altre tipologie di veicoli attualmente allo studio dell’amministrazione e che rientrano in quei dettagli che saranno oggetto di valutazione all’interno di un percorso di partecipazione e coinvolgimento che partirà nei prossimi mesi e si rivolgerà agli stakholders istituzional e ai cittadini. Un modus operandi che è proprio del PUMS, piano urbano di Mobilità sostenibile e di cui lo scudo è elemento portante.
I risultati attesi
Inutile girarci intorno, l’operazione è grossa. Con l’operazione Pums + scudo verde Firenze si rende protagonista di una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione che, nelle stime comunali, dovrebbe portare ad abbattere di oltre cinque mila tonnellate all’anno la Co2 a Firenze e nella cintura fiorentina e di oltre tre mila tonnellate annuale i Pm10 oggi prodotti, particolato presente in atmosfera tra i più dannosi per la salute. Ampliando la lente all’intera Città Metropolitana la diminuzione di inquinanti è ancora più significativa: meno 10.100 tonnellate annue di anidride carbonica rilasciata nell’ambiente e meno 6,3 tonnellate annue di Pm10
Con questo progetto Firenze abbatterà oltre 5mila tonnellate di Co2 e oltre 3mila tonnellate di Pm10 annue. Si stima che ci saranno quasi 300 mila spostamenti giornalieri in auto in meno nell’area metropolitana
Questo risultato ovviamente è il frutto della drastica riduzione di auto in circolazione: potrebbero essere 300 mila in meno gli spostamenti giornalieri in auto all’interno della città metropolitana.
Meno auto più mezzi pubblici
A fronte di un numero minore di spostamenti quotidiani in auto dovrebbero crescere gli utenti del tpl, soprattutto a favore della tramvia. E questo è un altro dei risultati attesi di questo progetto.
Chi deciderà di non violare lo scudo potrà infatti lasciare l’auto in uno dei parcheggi scambiatori (quindici quelli previsti nel Pums considerando anche quelli a Sesto, a Rovezzano e a San Donnino, la cui realizzazione è parallela allo sviluppo della rete tramviaria) e salire sui Sirio di Gest o sui bus.
Il pedaggio che i guidatori che decideranno comunque di accedere all’area verde pagheranno, tra l’altro, andrà propri a beneficio del trasporto pubblico locale: “Qualsiasi entrata che arriverà dall’attivazione dello scudo – ha commentato il sindaco Dario Nardella – servirà a potenziare il trasporto pubblico locale. Per fare un esempio, i guadagni andranno a beneficio del funzionamento del sistema tariffario integrato a livello metropolitano cui sta già lavorando la Città Metropolitana”.
Nardella ha anche anticipato che saranno previsti degli incentivi per coloro che decideranno di rottamare la propria auto a favore di un mezzo più nuovo e quindi meno inquinante: “La Regione ha già previsto incentivi per chi vuole cambiare auto – ha spiegato – oltre a questi come Comune e come Città Metropolitana chiederemo sgravi sia alla Regione che al Ministero dell’Ambiente specifici per i fiorentini. Inoltre sigleremo degli accordi con le case automobilistiche riservati ai residenti di Firenze che potranno acquistare una nuova auto a prezzi convenienti” .