Firenze ritrova il suo porto: l’antico approdo fluviale leopoldino tornerà a essere visibile. Merito dei lavori della tramvia. Sono passati tre secoli da quando l’Arno veniva solcato da imbarcazioni. Le barche erano cariche di carbone destinato ad alimentare il vicino gasometro.
La zona del Pignone ospitava infatti varie attività manifatturiere proprio grazie alla presenza dell’omonimo porto fluviale. Nel gennaio 1839 Leopoldo II concesse alla società francese Montgolfier Bodin la costruzione e la gestione del gasometro per la nuova illuminazione pubblica e per alimentare le industrie che stavano sorgendo nella zona.
Il porto fluviale e il gasometro
Una realtà, quella del porto fluviale leopoldino, finita nel dimenticatoio anche perché con le piene del fiume l’attracco è stato ricoperto dalla terra. Vent’anni fa, in occasione dei lavori di scavo per la realizzazione della passerella della linea 1 della tramvia in piazza Paolo Uccello, l’antico porto fluviale leopoldino è stato ritrovato.
Un legame tra passato e futuro della città
Dopo uno stop di 22 anni oggi il Comune ha deciso di dare il via ai lavori di ripristino del manufatto storico. Con l’occasione tutta la sponda sinistra dell’Arno del Lungarno del Pignone sarà rimessa a nuovo. Il progetto, dal valore di 4,5 milioni di euro, è stato approvato nell’ultima giunta su proposta dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio.
“Una porzione di Firenze che attende da molto tempo il completamento della sua riqualificazione – ha sottolineato l’assessore Giorgio -: ora, grazie ai finanziamenti del Piano città e della tramvia, abbiamo approvato il progetto esecutivo. A breve partiranno i lavori che dureranno 8 mesi. E’ un intervento importante per legare passato e futuro della città. Renderà sempre più bello e vivibile il lungo fiume, anche fuori dal centro”.
Gli interventi previsti sull’Arno
La porzione di Porto ritrovata nell’attuale sottopasso, durante gli scavi della tramvia, è stata documentata, smontata e collocata nel deposito comunale presso il Poggio Imperiale. La porzione sulla sponda del fiume è stata documentata e ricoperta.
Il progetto del Comune prevede che questa porzione venga riportata alla luce. Sarà posta a ridosso della spalla del ponte, alla stessa altezza in cui è stato ritrovato. L’obiettivo, nell’impossibilità di ricostruire lo scalo nella sua interezza, è di realizzare un’opera il più possibile vicino all’originale.
Con il restauro e il rimontaggio delle strutture del porto leopoldino rivive il ricordo dei tempi in cui il commercio e gli scambi avvenivano lungo il fiume grazie alla presenza dell’attracco. La soluzione progettuale di ricostruzione è stata discussa e concordata con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
Una nuova pista ciclopedonale
Il progetto prevede anche il completamento e l’allargamento della vecchia pista ciclopedonale a monte del ponte della tramvia. Si andrà inoltre alla realizzazione di una nuova illuminazione pubblica per la pista ciclopedonale e il Porto.
“Grazie agli interventi sarà possibile recuperare un pezzo di storia di Firenze e del quartiere 4. Si potrà dare una sistemazione definitiva alla sponda sinistra dell’Arno tra piazza Paolo Uccello e Ponte alla Vittoria. Merito di un nuovo percorso in sicurezza per ciclisti e pedoni che permetterà di frequentare ancora di più il fiume” conclude l’assessore comunale.