La talpa – chiamata Marika – è pronta ad entrare in azione per scavare il secondo tunnel del passante dell’Alta velocità di Firenze da Campo di Marte a Rifredi. L’opera che sta per essere realizzata è una parte del progetto più ampio della stazione sotterranea Belfiore – dal valore di 2,7 miliardi di euro – che prevede un passante ferroviario composto da due gallerie a singolo binario, poste a circa 20 metri di profondità. La nuova linea avrà una lunghezza complessiva di 8,35 km in città.
La fresa “Marika” ha un peso di 1.500 tonnellate, una lunghezza di 112 metri, un diametro di scavo di 9,4 metri e una potenza di oltre 4.500 chilowatt. Scaverà a una velocità di 80 millimetri al minuto. Il nome di questa talpa è stato scelto grazie a un contest online aperto a tutti e rappresenta, come è stato spiegato, un omaggio alla figlia di un capo cantiere gravemente malata.
La fresa è stata inaugurata nel cantiere alla presenza del presidente della Toscana Eugenio Giani, l’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli, della sindaca Sara Funaro, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo dell’ad e direttore generale di Rete ferroviaria italiana, Gianpiero Strisciuglio, e dell’ad dell’impresa Pizzarotti & C, Riccardo Garrè.
La talpa Marika e la sua “gemella” Iris
La talpa verrà utilizzata per lo scavo della galleria del binario verso Sud ed è prevista in continuità con l’attività di Iris, la prima fresa attivata lo scorso anno, che ha già scavato circa 1,8 km nel tratto Campo di Marte – Belfiore. Quando Iris sarà giunta in prossimità della Fortezza da Basso, la talpa Marika inizierà lo scavo della seconda galleria, il cui avvio è previsto entro il mese di novembre 2024. Le due frese scaveranno, infatti, con modalità e tempistiche tali da non essere operative in contemporanea.
“Una tappa fondamentale” ha detto il presidente Giani che ha ricordatio il processo “che abbiamo riattivato quando, dopo sei anni sostanzialmente di interruzione dei lavori e di una non partenza, iniziammo quella che fu la procedura prima di revamping della talpa e poi della vera e propria partenza di Iris nell’ottobre dell’anno scorso”. “Un passo avanti per Firenze e la Toscana – ha poi aggiunto – verso un futuro di trasporti più moderni e sostenibili. Un’opera strategica che trasformerà la qualità della vita dei cittadini”.
La nuova stazione “cambierà il volto della città – ha detto la sindaca Sara Funaro – e darà la possibilità di liberare anche i binari di superficie e avere un trasporto ferroviario in area metropolitana che sia sempre più efficiente. Un’opera che potrà darci la possibilità di ridisegnare un pezzo della città sopra la stazione Foster, noi avremo da ragionare con Ferrovie su tutti i servizi che dovranno essere erogati e tutto il collegamento con la stazione Santa Maria Novella”.
Il termine dei lavori previsto entro il 2028
“Confermiamo il completamento dell’opera come previsto, nel 2028”, la conferma è arrivata da Gianpiero Strisciuglio amministratore delegato Rfi . “È un’opera che dà un miglioramento quali-quantitativo anche per il trasporto regionale. Consente di separare i flussi di traffico, specializzare l’utilizzo delle infrastrutture”. “Ovviamente – ha poi ribadito – sul trasporto regionale si libererà molto spazio in superficie, abbiamo valutato la possibilità di aumentare fino a 200 treni l’offerta di trasporto ed è evidente che i benefici sono molteplici”.
Il presidente Giani ha chiarito anche alcuni punti circa i lavori del people mover, la navetta che collegherà la stazione Foster con il binario 1-2 di Santa Maria Novella: “Potranno partire nel 2028 – ha spiegato- quando sarà completata la stazione dell’alta velocità di via Circondaria, la cosiddetta Foster. L’opera – aggiunge il presidente rifacendosi all’accordo di programma sottoscritto tra Ferrovie e Regione in cui è contenuto il progetto del people mover- , connetterà le due stazioni percorrendo “circa un chilometro. Va considerato, infatti, che in superficie sarà via Circondaria il punto da cui partirà il people mover”.
“Grazie a questa nuova opera di altissima ingegneria – ha commentato Mazzeo – nell’arco di qualche anno, si velocizzeranno i collegamenti Roma – Milano, con fermate comunque a Firenze e allo stesso tempo si migliorerà la circolazione in ingresso e uscita dei treni locali all’interno della stazione di Santa Maria Novella, cambiando completamente le modalità del trasporto regionale”. “Un’opera che va nella direzione della nostra idea di una Toscana sempre più sostenibile. Per questo voglio ringraziare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori impegnati con passione e dedizione, e con grande attenzione al territorio, nella realizzazione di questa infrastruttura enorme”.