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Firenze, la Pala d’altare con la Madonna della neve di Jacopo di Cione torna “a casa” dopo 58 anni

L’opera è stata restaurata e ricollocata nella chiesa dei Santi Apostoli e Biagio a Firenze. Il lavoro di restauro era iniziato durante il periodo del Covid grazie al supporto di Friends of Florence

Madonna della neve restaurata e ricollocata in Santi Apostoli - © Ansa

Dopo 58 anni è tornata “a casa” ovvero nella chiesa dei Santi Apostoli e Biagio a Firenze. Si tratta della pala d’altare raffigurante la Madonna della neve di Jacopo di Cione, ricollocata al termine di un restauro iniziato nell’era Covid e concluso lo scorso maggio, grazie al sostegno di Friends of Florence.

“È un progetto che abbiamo accolto con molto favore – ha commentato Daniela Parenti della soprintendenza delle Belle arti – perché permette di riportare nel contesto originario un’immagine molto amata”. L’opera fu fatta realizzare da Stoldo Altoviti nell’ultimo quarto del XIV secolo e raffigura la Madonna con ai lati quattro storie che raccontano il miracolo della fondazione di Santa Maria maggiore a Roma, poi fattori atmosferici nel corso dei secoli, e l’alluvione del novembre 1966 la hanno profondamente deteriorata. Trasferita nei laboratori dell’Opificio alla Fortezza da Basso e parzialmente restaurata, è rimasta lì fino a tre anni fa. Grazie a Friends of Florence oggi torna al suo posto nel suo antico splendore.

“Siamo soddisfatti di aver sostenuto questo importante intervento – ha detto Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence – che ha consentito non soltanto di recuperare l’opera, ma di riassemblarla con quel rigore scientifico necessario alla leggibilità nel suo complesso”.

Il punto più critico dell’intervento di restauro è stata la ricomposizione dei tre pannelli in pala unitaria: “L’obiettivo del progetto – ha aggiunto Lisa Venerosi Pesciolini che ha eseguito l’intervento – era restituirla alla chiesa di Ss.Apostoli dove mancava da 58 anni ricordando la sua foggia originaria. È stato fatto grazie a un intervento di recupero di frammenti di pittura originale”.

La pulitura e la smacchiatura della fattura della pittura, viene spiegato in una nota, insieme alla levigatura delle varie aree stuccate hanno portato alla luce importanti frammenti di colore originale che hanno permesso di ricongiungere pittoricamente campiture interrotte dalle lacune e di ricostruire il disegno di alcune delle architetture, restituendo così leggibilità alle scene narrative.

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