Le pescaie (o traverse o briglie) dell’Arno producono energia elettrica, un progetto di lungo corso che ora trova concretezza grazie agli imponenti lavori di recupero e riqualificazione lungo quelle del tratto fiorentino del fiume. Il terzo impianto ad esser inaugurato – dopo Incisa e Compiobbi – è a Firenze, nel quartiere dell’Isolotto, lungo le Cascine: qui è stata posizionata una turbina ad acqua fluente già entrata in funzione che sfrutta un salto di circa 6,5 metri e una portata di 30 metri cubi al secondo per ottenere una potenza di 7400 gigawattora all’anno.
Quella dell’Isolotto è una delle 13 pescaie (gli impianti sono 12) oggetto dei lavori di recupero voluti dalla Regione Toscana ed entro l’anno prossimo saranno tutte in funzione. “Viene a compimento ciò su cui abbiamo lavorato fin dall’inizio del mio mandato”, ha detto il presidente Eugenio Giani, nel corso del sopralluogo insieme all’assessora all’ambiente Monia Monni e al sindaco Dario Nardella. La pescaia dell’Isolotto, continua il presidente, produrrà “energia per 20mila famiglie” e riducendo la Co2 di 25 mila tonnellate l’anno.
“Anche dall’Arno scaturisce la nostra visione che guarda all’ambiente, all’economia circolare, alla salvaguardia della natura, all’energia pulita. Avremo 13 punti lungo l’asta dell’Arno che produrranno energia pulita – ha proseguito Gian i- E’ un fatto importante, un’iniziativa di valore che realizziamo grazie ad un Project Financing da 100milioni”. “Le traverse, o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare la biodiversità e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale”, conclude Giani.
Tutti gli impianti, come ha spiegato l’assessora Monni, saranno collocati lungo l’asta dell’Arno in un tratto di 55 chilometri, fra Incisa e Lastra a Signa. Un’operazione complessa che punta a migliorare la sicurezza idraulica lungo il fiume, a preservare la biodiversità, a ridurre la produzione di emissioni climalteranti e a salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico ancora presente. L’investimento totale ammonta a 100 milioni di euro. La concessione avrà durata di 30 anni, estendibili di ulteriori 10 durante i quali sia le opere idrauliche che quelle destinate alla produzione idroelettrica saranno manutenute e gestite dal concessionario. Al termine della concessione le opere rientreranno completamente nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere ad un nuovo affidamento.
Il progetto delle briglie va di pari passo con l’istituzione delle comunità energetiche nei quartieri 4 e 5 di Firenze.
Le località lungo l’Arno interessate dal progetto di ristrutturazione delle briglie sono Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e l’Isolotto