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Firenze, la storia dell’ospedale pediatrico Meyer nelle foto dell’Archivio Locchi

Nella mostra, visitabile fino al 28 febbraio, il racconto “dell’ospedalino” fondato nel 1891: scatti storici che ripercorrono momenti importanti e l’evoluzione della struttura diventata oggi riferimento internazionale per la medicina

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Immagini dal passato, in bianco e nero, e scatti che immortalano momenti storici e particolari del secolo scorso dell’ospedale pediatrico di Firenze. La storia del Meyer diventa una mostra grazie all’Archivio Foto Locchi. Un’esposizione visitabile fino al 28 febbraio nel corridoio vetrato di ingresso, organizzata dalla Fondazione Meyer insieme a Foto Locchi per Firenze Ets.

Foto Locchi quest’anno celebra il proprio centenario e ha scelto di presentare un racconto per immagini della storia del Meyer. Dal 1924, per volontà del cavalier Tullio Locchi, gli obiettivi della Foto Locchi hanno catturato ogni aspetto della vita cittadina, dando origine a una sterminata produzione di immagini esposte nei maggiori musei di tutto il mondo: oltre 5 milioni di negativi originali raccolti nell’archivio storico tutelato dal Ministero della cultura e in parte visibili sul portale www.fotolocchi.it.

La storia del Meyer

Da sempre legato alla storia della città, il Meyer nasce nel 1891 per volere del commendatore Giovanni Meyer che volle dedicare la struttura alla memoria della moglie Anna, scomparsa giovanissima. Prima di ammalarsi, Anna aveva intuito, insieme a un gruppo di intellettuali fiorentini, l’importanza di curare i bambini in un luogo a loro dedicato. I fiorentini l’hanno chiamano affettuosamente “ospedalino” e, di fatto, anticipa per la sua concezione l’evoluzione della medicina su scala mondiale.

Al Meyer, che ha come missione unica ed esclusiva quella di curare i bambini e gli adolescenti, si formano coloro che diverranno i padri della moderna pediatria: il professore Giuseppe Mya, con i suoi studi sulla TBC, Carlo Comba, famoso per le sue ricerche in campo neurologico infantile e per la diffusione della vaccinazione anti-difterica che dimezza la mortalità tra i bambini ricoverati. Nell’immediato dopoguerra il professore Cesare Cocchi contribuisce a vincere la meningite tubercolare rendendo molto noto il Meyer nel contesto mondiale.

Nel 1995 il Meyer ottiene il riconoscimento di ospedale di alta specializzazione e il 14 dicembre del 2007 completa il trasferimento nella nuova e moderna sede di Villa Ognissanti, sulle colline fiorentine. Nel 2024 il Meyer diventa Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per la pediatria e si conferma un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

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