Il rilancio delle città d’arte parte da Venezia e Firenze due simboli della bellezza, dell’arte, ambasciatrici dell’Italia nel mondo. I sindaci Luigi Brugnano di Venezia e Dario Nardella di Firenze hanno presentato in una conferenza stampa online il decalogo “Città d’arte #NONmetterledaparte.
“L’idea – ha raccontato Nardella – è nata dopo aver ascoltato il discorso di insediamento di Mario Draghi al governo che ha toccato proprio il tema di un nuovo modello di turismo per la valorizzazione, promozione e protezione delle città d’arte. Queste storiche capitali del turismo sono tra le mete più colpite dal Covid – ha proseguito – perchè la scorsa estate ha ripreso soprattutto il turismo balneare e montano penalizzando fortemente le nostre città d’arte che hanno un turismo internazionale che non si è potuto muovere. L’anno scorso abbiamo perso 40 milioni in meno per l’imposta di soggiorno non riscossa, il danno che avremo con la pasqua in lockdown è enorme. Intorno al turismo ruotano gli alberghi, i musei, i trasporti, il commercio, i servizi, l’industria culturale ed è il settore dell’economia che assume maggiormente giovani e donne, le due categorie più colpite dall’emergenza del Covid”.
“L’Italia riparte se ripartono le città d’arte, – ha aggiunto Luigi Brugnano – appena si riaprono le frontiere il paese deve essere pronto per rilanciare l’immagine dell’Italia. Dobbiamo essere uniti e più forti di prima. Firenze e Venezia sono il biglietto da visita dell’Italia nel mondo. Rischiamo di sprecare l’opportunità che avremo quando torneranno i turisti. Ci tengo a precisare – ha aggiunto – che la nostra non è una critica ma un appello al governo. Il nostro vademecum è un lavoro pragmatico e molto operativo, vogliamo indicare una strada con idee precise per il rilancio del paese. Meno polemiche e chiacchiere, più fatti. Noi vogliamo guardare al futuro”.
Le proposte per il ministro del turismo Garavaglia
1-Il primo punto è il sostegno economico agli operatori del turismo. Il decreto sostegni deve dare importanza a un settore economico che costituisce il 25% del pil del paese.
2-Servono incentivi fiscali almeno per un triennio per la promozione del turismo, superando i limiti del bonus vacanze, è importante l’aiuto di Enit per la promozione internazionale.
3- Investire su professionalità e qualità. Va bene la liberalizzazione del mercato ma è necessario tutelare i professionisti e combattere le offerte abusive e la concorrenza sleale. Rivedere la normativa per le guide turistiche
4 -I trasporti. Le città d’arte pagano i trasporti pubblici grazie ai turisti stranieri. Il trasporto pubblico in queste città è tarato su una domanda che è 4-5 volte superiore a quella di una normale città che si organizza solo sui propri residenti. “Chiediamo – ha detto Nardella – un incremento del fondo pubblico per il trasporto locale delle città d’arte e lo sviluppo del trasporto turistico pubblico non di linea come taxi, mcc e servizi di noleggio”
5 – Uno dei punti “caldi” per i due sindaci sono nuove norme per gli affitti turistici brevi. Nardella ha dichiarato: “Noi non siamo contrari. Non vogliamo andare a colpire la famiglia che magari ha un appartamento in centro a Firenze e lo affitta. A noi interessa chi possiede più appartamenti e li affitta saltuariamente e per pochi giorni. Questo fenomeno rischia di essere una concorrenza sleale, è necessaria una norma statale che dia poteri ai sindaci come avviene già in altre capitali europee. Potremmo per esempio decidere un tetto massimo di giorni in cui è possibile affittare, oppure un numero di appartamenti massimo per persona.”
6- Attività commerciali. “Non c’è più un’identità del commercio nelle nostre città – ha proseguito Nardella – la deregulation nel campo del commercio ha trasformato i nostri centri storici in destinazioni dove si trovano negozi di souvenir, internet Point, Asia market. Gli artigiani sono in difficoltà, il commercio tradizionale è ostacolato dalla grande distribuzione. Noi chiediamo maggiori poteri per poter regalare il commercio nelle città d’arte dove vige la legge del più forte.“
7- Tutela del decoro e della sicurezza urbana. “Noi non siamo responsabili solo della sicurezza dei nostri cittadini, ma siamo responsabili anche della sicurezza di chi visita le nostre città. – ha concluso Nardella – Il numero del turisti nell’arco di un anno è 20-30 volte superiori ai residenti quindi le città hanno bisogno di strumenti per difendere il decoro urbano. Le città d’arte non sono uguali alle altre città, hanno bisogno di più forze dell’ordine per proteggere abitanti e visitatori.”