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Firenze e Prato tra le nove città italiane a zero C02 nel 2030

Al via la sperimentazione per raggiungere la neutralità climatica tra otto anni, grazie anche a un miliardo di investimenti del Fondo per la mobilità sostenibile

Firenze vista dall’alto

Ci sono anche Firenze e Prato tra le nove città italianeche impegnate a raggiungere la neutralità climatica nel 2030, invece che nel 2050. Le due città toscane saranno quindi insieme a Bergamo, Bologna, Milano, Padova, Parma, Roma e Torino veri laboratori di innovazione, dove saranno sperimentate soluzioni innovative di decarbonizzazione, da estendere poi al resto d’Italia.

A suggerire le linee di intervento, anche grazie all’uso del Fondo per la mobilità sostenibile, che prevede un miliardo di euro di investimenti, è il Rapporto della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle infrastrutture del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, presentato oggi in un incontro del ministro Giovannini con i 9 sindaci.

Le nove città sono state selezionate dalla Commissione europea tra le 100 partecipanti alla Missione di Horizon Europe “Climate-neutral and smart cities” (Città
climaticamente neutrali e intelligenti), proprio perchè si sono impegnate a raggiungere la neutralità climatica già entro il 2030.

Rendere più sostenibili la mobilità e gli edifici

In Italia, edifici e trasporti producono tra il 70% e il 90% delle emissioni totali di gas serra generate nelle aree urbane che, insieme ad altri inquinanti, causano gravi danni alla
salute e circa 60.000 morti premature ogni anno, ricorda il Mims in una nota precisando che il nostro Paese è in cima alla classifica dell’Unione europea per densità di mezzi di trasporto a motore, con una media di 627 automobili e 140 motocicli ogni 1.000 abitanti, ha un parco circolante con un’età media di circa 12 anni e ancora troppo pochi mezzi a zero emissioni. Per quanto riguarda gli edifici, circa un terzo del patrimonio edilizio nazionale si colloca nella classe di prestazione energetica peggiore.

A partire da un’analisi della situazione attuale, il Rapporto fornisce alle amministrazioni locali un quadro delle scelte di policy finalizzate alla decarbonizzazione, individuando i settori su cui intervenire per raggiungere gli obiettivi climatici europei di riduzione al 2030 del 55% delle emissioni e di azzeramento delle stesse nel 2050 (2030 per le nove città selezionate), rendendo nel contempo le città più resilienti ai cambiamenti climatici.

In particolare, il Rapporto illustra le possibilità tecnologiche e le migliori pratiche internazionali per rendere sostenibili la mobilità urbana e gli edifici (inclusa la produzione di energia rinnovabile nelle città), puntando sulle infrastrutture verdi e le acque urbane, dato il ruolo che rivestono per la mitigazione, l’adattamento e la prevenzione dei rischi, la salute e il benessere dei cittadini. Inoltre vengono valutate le strategie orientate a generare un cambiamento nelle scelte di famiglie e operatori economici, e le tecnologie. digitali da mettere al servizio della decarbonizzazione e dell’adattamento al cambiamento climatico.

Le nove città come laboratorio di innovazione green

Prato e Firenze quindi, insieme alle altre sette città italiane selezionate, “potranno essere dei veri e propri laboratori di innovazione per la trasformazione ecologica delle aree urbane”, e “il loro impegno sarà decisivo per sperimentare soluzioni di decarbonizzazione da estendere alle altre città”, come ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini, oggi nella riunione con i sindaci.

L’impegno dell nove città, ha aggiunto il ministro, “sarà decisivo per sperimentare soluzioni di decarbonizzazione da estendere alle altre città. Il Rapporto indica le linee di intervento da realizzare, anche grazie all’uso del Fondo per la mobilità sostenibile, che prevede un miliardo di euro di investimenti per finanziare interventi nelle aree urbane”.

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