Firenze diventa la capitale mondiale di ‘OpenStreetMap‘, la ‘Wikipedia delle mappe‘: dal 19 al 21 agosto, all’Università di Firenze, oltre 400 persone tra volontari, ricercatori e studenti di tutto il mondo si ritroveranno per raccogliere e condividere online dati geospaziali aperti, riutilizzabili da tutti per qualsiasi scopo.
Si farà anche il punto sul modo di sviluppare una comunità di mappatore e su come si mappa un’area dove non c’è una comunità attiva. Tra gli esempi, a Taiwan i dati di ‘OpenStreetMap’ e ‘Wikidata’ su fiumi e villaggi vengono collegati tra loro, mentre in Togo i volontari mappano infrastrutture di utilità sociale. Le mappe sono anche strumenti per denunciare centinaia di casi di violenza di genere, come accaduto in Tanzania.
“Siamo davvero felici che State of the Map torni finalmente in presenza dopo due anni online – ha commentato Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia, che rappresenta in Italia OpenStreetMap -. Soprattutto perché il concetto di comunità, alla base di tutti i progetti collaborativi, è importante perché favorisce la produzione dal basso e la condivisione di dati e strumenti utili a tutti”.
Questo tipo di incontri, che raccolgono esperienze e persone provenienti da ogni parte del mondo, sono sempre l’occasione per “far nascere nuove idee, ritrovare la spinta, l’energia e la creatività per produrre insieme qualcosa di nuovo, disponibile a tutti“.
I mappatori di ‘OpenStreetMap‘ ci dimostrano ogni giorno come i dati geospaziali aperti possano essere “estremamente utili alla collettività: valorizzando luoghi poco conosciuti, assicurando servizi di emergenza o sviluppo economico, rendendo in generale accessibili i luoghi e quindi la conoscenza“.