Una nuova serie di diciassette pietre d’inciampo sarà installata a Firenze per omaggiare le vittime della Shoah. Si tratta di blocchetti di pietra, ricoperti d’ottone, incisi con i nomi dei cittadini deportati nei campi nazisti: verranno murati nei marciapiedi davanti alle case da cui le vittime furono prelevate, o in cui abitavano prima di cercare, inutilmente, scampo altrove.
I nomi delle diciassette vittime ricordate
Le prime pietre saranno poste il 9 gennaio: si inizierà alle ore 9, in piazza del Carmine con quella per Ugo Cambi, alle 10.30 in piazza di San Felice sarà murata quella in ricordo di Gilberto Perugia e Laura Socal Perugia, alle 11.30 in via del Proconsolo verrà installata la pietra d’inciampo per Enrica Calabresi e alle 12.30 in via Ricasoli quella per Goffredo Paggi.
Saranno presenti l’assessora alla cultura della memoria di Palazzo Vecchio Maria Federica Giuliani, la presidente della commissione Pace del Comune Donata Bianchi e l’artista Gunter Demnig che dal 1992 ha ‘seminato’ l’Europa di questi piccoli cubi di porfido rivestiti da lapidi di ottone.
Giovedì 11 gennaio dalle ore 9 saranno posate le pietre d’inciampo in via del Romito per Concezio Cieri, in via Giovanni Fabbroni per Maria e Anna Ferro, in via Francesco Pagnini per Stella, Enzo e Rodolfo Passigli, in via di Santa Marta per Sara Ziegler Plessner, Rachele Plessner Lindenbaum, Liliana Ziegler e Jack Ziegler. Giovedì 18 gennaio, dalle 9.30, è prevista la posa di quelle in via Arnolfo per Tommaso Ciullini e in viale dei Mille per Aldo Campagnano.
“Le pietre sono uno strumento importante per ricordare le persone che hanno fatto la storia delle nostre città e ci sono state strappate via – ha sottolineato l’assessora Giuliani – è il ricordo doveroso di un passato macchiato di sangue e di vergogna. Il riemergere di pericolosi rigurgiti nazifascisti nel nostro Paese e in Europa sono la dimostrazione di quanto ancora ci sia da fare e di come le pietre d’inciampo, che raccontano il sacrificio di milioni di vittime della Shoah e della Resistenza, siano fondamentali far conoscere, soprattutto ai più giovani alcune delle pagine più buie e vergognose della nostra storia”.