Pasti più sani e un notevole risparmio sia a livello economico che a livello ambientale. Sono questi i benifici di una mensa scolastica che utilizza prodotti a km zero, ovvero provenienti dal territorio: dal prossimo anno in Toscana arrivano gli incentivi per le scuole che decideranno di adottare i prodotti toscani per la refezione scolastica.
Grazie alla nuova legge approvata dal Consiglio regionale infatti saranno stanziati 500mila euro per il 2020 e altrettanti per il 2021 per finanziare progetti pilota che includano l’utilizzo di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacultura toscani nei servizi mensa dei nidi, delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.
“Questa legge apre un percorso virtuoso – sottolinea l’assessore toscano all’agricoltura Marco Remaschi – va nella direzione di un’alimentazione corretta e di qualità e sostiene il sistema dell’agricoltura, valorizzando i prodotti certificati e regionali, spero che gradualmente tutti i comunit possano seguire questa strada e i prossimi bandi per l’affidamento del servizio mensa siano pensati nella logica suggerita da questa legge.”
Per ottenere il finanziamento sarà necessario utilizzare nella preparazione dei pasti almeno il 50% di prodotti a chilometri zero e organizzare una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’argomento, per valorizzare il valore educativo del progetto. I prodotti dovranno essere certificati oppure ottenuti con metodo biologico o con l’agricoltura integrata.
“La mensa è a tutti gli effetti parte integrante del percorso scolastico e assume un ruolo fondamentale nell’educare a un’alimentazione corretta – spiega l’assessore all’istruzione toscano, Cristina Grieco – aiutare i bambini a consumare prodotti stagionali del territorio è anche una concreta politica educativa per la salvaguardia ambientale.”