Internet veloce sta arrivando anche a Montopoli Val d’Arno, in provincia di Pisa. I lavori sono iniziati da poco e si concluderanno entro luglio del 2020: un altro cantiere aperto per portare la fibra ottica anche nei paesi e territori più isolati grazie all’intervento finanziato dalla Regione Toscana, impegnata nelle cosiddette aree bianche, ovvero i territori dove i gestori, per la presenza magari di troppi pochi abitanti o attività economiche, hanno deciso di non voler investire.
“Portare la fibra ottica ovunque e garantire la possibilità di navigare in rete a grande velocità – spiega l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli – vuol dire per le aziende essere più competitive e per la famiglie poter usufruire di servizi migliori. E nell’uno e nell’altro caso i territori si rivelano più attrattivi. Ma occorre marciare veloci, per non perdere l’eventuale vantaggio”.
A Montopoli Val d’Arno i lavori interesseranno 6.280 edifici – tutti raggiunti dalla fibra tranne settantacinque, per cui saranno utilizzati ponti radio – e oltre 11mila abitanti, per un investimento totale di un milione e 400 mila euro.
“Siamo una delle Regioni più avanti in questo processo, forse quella più avanti” spiega ancora Bugli. “Ma il Paese è certamente indietro ed è importante intervenire – si sofferma – perché la differenza che può fare la fibra per lo sviluppo economico ma anche per la vita dei cittadini è evidente”.
In Toscana sono 268 i comuni interessati: praticamente tutti, pure i più grandi, anche se solo magari per qualche borgo o gruppo di case sparse. La rete stesa rimarrà di proprietà pubblica e sarà affidata in concessione per venti anni a Open Fiber, vincitrice del bando di gara, la quale offrirà l’accesso a tutti gli operatori interessati, visto che la società opera nel solo mercato all’ingrosso. Cittadini e imprese dovranno dunque contattare i gestori presenti sul loro territorio per attivare la linea.
“Quando abbiamo iniziato a ragionarci, oltre un anno fa, avevamo stimato in 784mila i toscani che potenzialmente avrebbe potuto beneficiare di un simile intervento – racconta Bugli – abbiamo investito 80 milioni su un’infrastruttura che ne vale 200, la più grande e diffusa che oggi abbiamo, e l’obiettivo è chiudere tutti i cantieri entro il 2020”.