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Venezia 81, il “Festival di Cinema e Donne” presentato alla Settimana della Critica

Tra le novità più attese, i progetti “L’Assemblea”, di Jasmine Trinca e “Cinema, l’altra storia”, di Piera Detassis. Ospiti a Firenze le registe Margarethe von Trotta e Céline Sciamma

Vanta una tradizione lunga quarantacinque anni il Festival di Cinema e Donne, la manifestazione dedicata alle registe fondato a Firenze da Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo nel 1979, quando l’onda lunga delle battaglie femministe faceva sentire ancora forte la sua voce, anche in campo culturale e cinematografico. Una manifestazione alla quale altre realtà analoghe, in Italia e in Europa, hanno guardato come modello per un cinema libero, militante, innovativo e focalizzato sulla parità di genere. Il festival, dal 2007, è un tassello della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, asse portante della programmazione de La Compagnia, la Casa del Cinema della Regione Toscana. Ed è stata proprio La Compagnia, afferente all’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana, a raccogliere il testimone dalle fondatrici e condirettrici lo scorso anno, curandone tutti gli aspetti, organizzativi e artistici, con la direzione di Camilla Toschi, responsabile per FST delle attività del cinema di via Cavour a Firenze. Un cambio nell’organizzazione ma non nei continuità ai contenuti, che trovano continuità nel festival, per quanto riguarda le battaglie culturali per la parità di genere e la valorizzazione del meglio della produzione internazionale a firma femminile. La presentazione al pubblico delle anticipazioni del Festival di Cinema e Donne si è tenuta domenica 1° settembre, nell’ambito di Venezia 81, alla SIC – Settimana Internazionale della Critica.

Lo ospiti della nuova edizione del Festival di Cinema e Donne: attese a Firenze Margarethe von Trotta e Céline Sciamma

L’evento di apertura del Festival, che si terrà al cinema La Compagnia, dal 20 al 24 novembre, si configura come un momento di scambio generazionale. La scorsa edizione Kasia Smutniak e Agnieszka Holland si erano confrontate sul tema delle migrazioni e dei “muri” che vengono innalzati alle frontiere, a partire da due punti di vista diametralmente opposti: da un lato l’approccio documentaristico di Kasia Smutniak, con la sua opera prima MUR; dall’altro la fiction della Holland, che con il suo Green Border si è aggiudicata il Premio Speciale Giuria alla scorsa edizione del Festival di Venezia. Quest’anno le ospiti d’onore saranno Margarethe von Trotta e Céline Sciamma.

Il progetto “L’Assemblea”, realizzato con Jasmine Trinca: un laboratorio aperto, rivolto alle donne che fabbricano il cinema

il 23 e 24 Novembre mattina il festival ospiterà un nuovo progetto, nato e prodotto con Jasmine Trinca, “l’Assemblea” (titolo provvisorio). Si tratta di un’occasione di confronto aperto, tra donne che fanno, immaginano e fabbricano il cinema, pensato come un laboratorio che possa mettere ruoli, attività e generazioni a confronto, per identificare e mettere a sistema esigenze comuni, per la costruzione di buone pratiche nel mondo del cinema italiano e internazionale.

“Cinema, l’altra storia”, il laboratorio di Piera Detassis per la riscoperta dei giacimenti culturali femminili dimenticati

Nell’ambito del Festival di Cinema e Donne, nasce un nuovo progetto a cura di Piera Detassis, in collaborazione con Raffaella Giancristofaro, che vuole essere un laboratorio per la riscoperta dei tanti giacimenti culturali finora non conosciuti o dimenticati. Il titolo è “Cinema, l’altra storia” e raccoglierà storie di autrici il cui lavoro è stato disconosciuto, dal cinema delle origini ad oggi e, parallelamente, il lavoro di delle protagoniste femminili che quel muro di silenzio hanno, con grande scandalo, squarciato.

Il cinema al femminile a confronto con il mondo della produzione e distribuzione

Promuovere il cinema femminile significa anche aprire uno spazio dedicato alle professioniste dell’industria cinematografica che operano nei circuiti di distribuzione, trasmissione e finanziamento – con spazi di dialogo e confronto condiviso – con l’obiettivo di evidenziarne il ruolo in tutte le fasi della produzione cinematografica. Un ambito, questo, non esente dalle discriminazioni di genere presenti nelle società, nel quale ci sono ancora tante barriere da abbattere. Oggi assistiamo ad un cambiamento in cui le donne non solo sono al centro della scena, ma sostengono attivamente i progetti delle altre donne, per ampliarne le voci ma anche per avere un impatto sui processi decisionali e produttivi. Tra le novità di quest’anno la collaborazione con LED (Leader Esercenti Donne), il programma di mentoring inaugurato nel 2023 su iniziativa di Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) e dedicato alle professioniste dell’esercizio cinematografico, con l’obiettivo di supportare la crescita personale e professionale di imprenditrici e lavoratrici e colmare il gender gap nella leadership delle imprese di esercizio cinematografico, grazie ad attività di mentoring e formazione. Il progetto di collaborazione con il Festival prevede la distribuzione tra le sale della rete LED di un film selezionato al festival, un’occasione importante per far conoscere al pubblico film che altrimenti non avrebbero distribuzione, opere prime o seconde di registe.

Gender equity/parità di genere

Un altro importante focus del Festival è rappresentato dalle due giornate dedicate alle addette ai lavori, a confronto sul tema della gender equity/parità di genere nell’industria cinematografica, esaminando le cause culturali che lo generano e gli effetti che ne derivano.

Temi e pluralità di sguardi

Il cinema è uno strumento potente nel cambiamento della percezione delle persone e nel modo in cui le persone percepiscono il proprio mondo e quello degli altri. FCD vuole dunque continuare a costruire e ampliare i punti di vista e i diversi modi di “guardare”. Dalle fragilità individuali alle paure collettive, dalla precarietà personale a quella sociale, storie di esistenza e resistenza contemporanea, ritratti lucidi, intimi e sempre preziosi, che pongono al centro della riflessione la messa in discussione delle immagini e delle modalità di rappresentazione del mondo, per offrire modelli nuovi, in grado di favorire i cambiamenti verso una reale parità. Anche quest’anno il Festival avrà un programma plurale per vocazione e interessi, che raccoglierà istanze, temi e desideri nel racconto delle registe, spesso alla loro prima esperienza dietro la macchina da presa. Giovani autrici che parlano in modo nuovo e costruiscono percorsi per riconoscere le proprie specificità, sia in termini di fragilità da contenere – o far esplodere – che di potenzialità da sviluppare; raccontano nuovi modelli e paradigmi, mettendo in discussione e rifondando le definizioni di maschile e femminile, alla base di comportamenti, relazioni, gerarchie e immaginari diversi. Per offrire agli spettatori uno sguardo sul mondo che vuole restare il più largo possibile.

 

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