Le politiche sociali della Regione Toscana, che mettono le persone al centro, con le loro esigenze e fragilità, ma anche con i loro diritti e la loro voglia di autonomia e di riscatto, è stato il focus dell’appuntamento conclusivo del Festival dell’identità toscana, che si è tenuto oggi a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati.
L’attenzione per gli anziani e le persone con disabilità
“Persone al centro” era il titolo dell’incontro e anche il concetto chiave che l’assessorato regionale al sociale ha voluto trasmettere nella mattina dedicata alle politiche innovative che hanno caratterizzato negli ultimi mesi l’operato della Regione nel welfare.
“La Toscana – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani -è una Regione che pone grande attenzione a questo aspetto del welfare culturale che è fondamentale per ritardare processi di degenerazione e siamo attenti nel sostenere con progetti concreti il nostro agire da operatori sociali. La questione è sotto gli occhi di tutti: noi oggi in Italia abbiamo circa 2 milioni di persone che hanno a che fare con la demenza senile e che si portano dietro il loro contesto familiare quindi possiamo calcolare che ci sono 6 milioni di persone, più del 10% degli italiani che vivono direttamente o indirettamente il tema della demenza senile. Persone al centro è un obiettivo di sistema perché significa orientare le nostre politiche e gli interventi regionali in maniera tale che ci sia una relazione tra i servizi territoriali, le persone, le loro famiglie. Significa impostare i percorsi in relazione ai bisogni, ai diritti, alle aspirazioni delle persone, per prendersene cura in maniera complessiva. Questo è il filo rosso che tiene insieme tutto, anche stamani in cui parliamo di giovani, di anziani, di persone con disabilità”.
“I sistemi di protezione sociale – ha detto l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli – sono anche un sistema economico, c’è tanto mondo del lavoro, c’è tanta qualità della vita delle persone. E questo Paese dovrebbe ritornare a riflettere su che cosa è l’economia che si organizza intorno alla cura, è un’economia positiva, un’economia di qualità, che determina inclusione e coesione. Molte delle nostre attività territoriali, inoltre, sono svolte insieme al mondo straordinario del terzo settore, creano occasioni e opportunità sul territorio e quindi creano comunità. Una comunità coesa, che ha la capacità di comprendere come ci si approccia alle difficoltà e alle fragilità, prima ancora che queste esplodano, è una comunità che si sente in grado di aiutarsi vicendevolmente, è un modello di sviluppo. Fa bene dunque la Toscana a considerarlo tale e ad insistere su questo”.
Dal sostegno all’autonomia dei care leavers a Musei Toscani per l’Alzheimer
I lavori della mattina si sono articolati in varie sessioni, dedicate al desiderio di autonomia dei care leavers, al ruolo delle assistenti familiari, ai servizi culturali pensati per contrastare la demenza senile, al lavoro della Stamperia Braille e della Scuola cani guida.
I care leavers sono i giovani cresciuti fuori dalla famiglia di origine, in comunità residenziali o in affido a seguito di provvedimento giudiziario, che divenuti maggiorenni desiderano avviare un proprio autonomo progetto di vita. Per loro la Toscana favorisce l’autonomia abitativa con un progetto che fa da sperimentazione a livello nazionale. Con l’inserimento di un nuovo articolo nella legge 65/2010 per il sostegno all’autonomia abitativa dei giovani, la Toscana prevede un aiuto per tre anni al pagamento del canone di locazione per i giovani tra diciotto e ventuno anni che risiedono al di fuori del nucleo familiare di origine a seguito di un provvedimento di tutela dell’autorità giudiziaria. Il contributo va dai 2700 ai 4200 euro l’anno, ripartiti in quote semestrali anticipate, a seconda della presenza di figli o il tipo di abitazione scelta. Previsto uno specifico bando regionale per l’accesso ai contributi.
Per quanto riguarda le assistenti familiari, comunemente definite ‘badanti’, i dati Inps parlano di 43.858 persone impegnate in questo settore nel 2024, un numero costantemente in crescita nell’ultimo decennio (erano 38.368 nel 2013). Per definire meglio la figura dell’assistente familiare all’interno della rete di cura socio-sanitaria e per consentire l’emersione del lavoro non regolare (che secondo alcuni studi arriva fino al 60%), la Toscana ha predisposto sistemi di accreditamento presso i Comuni, in modo da favorire l’incontro di domanda e offerta, e progetti coma ‘Pronto badante’, attivo dal 2016, che orienta la famiglia o la persona anziana che necessita di assistenza verso i servizi territoriali disponibili. Inoltre per gli anziani in stato di fragilità è disponibile un libretto di famiglia da 300 euro, una tantum, per 30 ore di assistenza familiare da utilizzare per le prime necessità.
Sulla predisposizione di un’offerta culturale mirata verso il pubblico più anziano o con demenze, è attivo in Toscana il sistema dei ‘Musei Toscani per l’Alzheimer’, che consente di usufruire della guida di persone esperte e di visite concepite proprio per le persone che soffrono di questa malattia degenerativa. La Giunta regionale nel 2023 ha favorito programmi museali dedicati alle persone con demenza grazie al lavoro congiunto tra le direzioni Beni e attività culturali e Sanità, welfare e coesione sociale, che hanno stabilito i criteri per l’accreditamento dei musei e le caratteristiche necessarie per entrare a far parte di questa rete.
La stamperia Braille e la Scuola cani guida
Infine sono state ricordate le attività di due eccellenze toscane: la stamperia Braille e la Scuola cani guida.
La Stamperia Braille è una struttura della Regione Toscana, che opera a favore dei diritti delle persona con disabilità visiva, offrendo servizi volti a sostenere l’accessibilità, l’autonomia e la partecipazione attiva nella società di non vedenti o ipovedenti. In particolare la Stamperia produce e diffonde testi in braille, illustrazioni in rilievo e mappe tattili per le persone non vedenti e ipovedenti e offre consulenza in materia di braille e partecipa a progetti per l’accessibilità con soggetti pubblici e privati.
La Scuola cani guida di Scandicci è una delle poche al mondo ad essere completamente pubblica. Suo compito è fornire cani addestrati alla guida di persone non vedenti. Si dedica in particolare all’allevamento di cani di razza Labrador e Golden Retriever – in collaborazione con la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Pisa – e all’addestramento di cani guida. Attualmente la Scuola dispone di 7 riproduttori, con una produzione media annua di 30 cuccioli che vengono allevati da famiglie affidatarie fino all’età di 12-14 mesi, quando sono inseriti nel programma di addestramento vero e proprio, che dura in media 6 mesi.