Il Festival dei Popoli, edizione 62, si apre con un film dedicato alla rinascita, dopo la pandemia
Sono tanti i temi al centro del Festival dei Popoli, edizione 62, che si tiene dal 20 al 28 novembre al cinema La Compagnia e in altre location fiorentine, dallo Spazio Alfieri, al Cinema Stensen, fino all’Istituto Francese, al Mad – Murate Art District, al Teatro Cantiere Florida e al 25 Hours Hotel. Tanti quanti i volti di un mondo in continuo cambiamento, le sue criticità, le sue espressioni artistiche più dirompenti, in campo musicale e teatrale. Perchè un documentario si gira lì dove avvengono i fatti e la telecamera, nei paesi a più alta criticità sociale, viene usata come un’arma, contro la violenza e i soprusi. Ad aprire il festival sarà la prima nazionale di Diários de Otsoga, girato durante il lockdown generale, dai registi portoghesi esordienti, Miguel Gomes e Maureen Fazendeiro, racconto delle vicissitudini di una troupe impegnata a girare un film durante la fase più acuta delle restrizioni del 2020. Il manifesto della nuova edizione del festival è dedicato proprio a questo film, definito da Alessandro Stellino, condirettore, insieme a Claudia Maci, del Festival dei Popoli,“un capolavoro fuori da ogni schema, un gesto artistico che è anche una speranza per il futuro, oltre la pandemia”.
Festival dei Popoli 2021: il giro del mondo in 80 film
In cartellone al festival internazionale del film documentario ci sono 80 titoli, divisi in varie sezioni: Concorso Internazionale (con 18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia); Concorso Italiano (con 7 inediti assoluti alla scoperta dei giovani talenti del nostro Paese); e Diamonds Are Forever – Utopia Rossa, una selezione di film provenienti dall’archivio storico del festival, dedicata ai 30 anni dalla caduta dell’Unione Sovietica.
E ancora, “Frontiere in fiamme”, è il titolo dell’omaggio dedicato a Nicolas Klotz e Elisabeth Perceval, due documentaristi molto apprezzati a livello internazionale e che tra pochi mesi saranno al centro di una retrospettiva al centro Pompidou di Parigi; in programma al festival anche il focus sulle sfide ambientali in Habitat e i documentari per le famiglie e i più giovani di Popoli for Kids and Teens. I titoli per il grande pubblico sono proposti nella sezione Eventi Speciali, nei Fuori Concorso (novità di quest’anno) e in Let the Music Play!, la sezione dedicata ai film musicali. Il cinema delle nuove leve sarà al centro di Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa. Novità di questa edizione sarà poi Pop Corner: Incontri ai confini della realtà, i talk del festival nel centro di Firenze: cinque conversazioni per parlare di genere, immaginari, ambienti, culture e generazioni, dal 22 al 26 novembre alle 19 nel nuovo spazio del 25 Hours Hotel (Piazza di San Paolino, 1). Durante i talk, dieci ospiti speciali si confronteranno per fornire chiavi di lettura inedite e contemporanee sulle tematiche al centro dei film del 62° Festival dei Popoli. Tra gli ospiti Gianna Fratta e Vera Gheno (22/11); Michele Smargiassi e Paolo Woods (23/11); Annalisa Corrado e Francesco Ferrini (24/11); Lorenzo Baglioni e Tomaso Montanari (25/11); Irene Dionisio e Voodoo Kid (26/11).
Giovani talenti toscani presentano i loro film al Festival dei Popoli 62
Tanti anche i talenti toscani in mostra al Festival dei Popoli, edizione 62, come Tommaso Landucci, che presenta Cavaman. Il gigante nascosto, film che offre un ritratto inedito dello scultore fiorentino Filippo Dobrilla, recentemente scomparso; Marta Innocenti, porta L’assedio, racconto della notte folle in occasione del Motomondiale GP al Mugello; il regista fiorentino Giovanni Cioni, che dopo la presentazione al festival di Locarno, porta a Firenze il suo nuovo film Dal pianeta degli umani: tutti e tre i documentari sono stati realizzati grazie al finanziamento del bando di Toscana Film Commission, nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema. E poi il fiorentino Giovanni Ortoleva, presenta al festival il docufilm sull’Accademia della Crusca, La Fabbrica dell’Italiano, particolarmente significativo, nell’anno delle celebrazioni dantesche, #Dante700; il videomaker Alberto Peraldo mostra il suo documentario sul progetto didattico L’Isolotto che c’è, mentre il giovane produttore toscano Lorenzo Borghini è nel cartellone del festival dei popoli con il suo documentario su Ferlinghetti dal titolo Lawrence.
Il cinema incontra la musica, al Festival dei Popoli
Si rinnova il consueto appuntamento del Festival dei Popoli con i film a tema musicale: in programma spettacolari documentari nella sezione Let The Music Play! con 5 titoli in prima italiana. Dal rock progressivo nell’anteprima assoluta del work progress di In the Court of the Crimson King su Robert Fripp e il suo storico gruppo (24/11) al “noise” estremo di À qui veut bien l’entendre (25/11) passando per il genere house, al centro del film Laurent Garnier: Off the Record (26/11); e ancora, il prodigio del flamenco sarà protagonista in Canto cósmico. El Niño de Elche (22/11) mentre il dorato e illusorio mondo dei talent show sarà al centro dei racconti dei giovanissimi usciti dai banchi di scuola, nel film Fuoriclasse (25/11).
Gli eventi speciali e il focus sull’ambiente
Nella sezione Eventi speciali, sarà possibile vedere film “grand public”, come The Scars of Ali Boulala, di Max Eriksson, sul prodigio svedese dello skateboarding Ali Boulala e il suo tragico incidente (27/11) e Us Kids, di Kim A. Snyder, che va ad indagare sul massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School del 2018, attraverso il racconto dei giovani sopravvissuti (23/11). Un focus importante sarà dedicato all’ambiente con i 5 titoli in anteprima italiana della sezione Habitat, (con al collaborazione di Publiacqua), sui temi del vivere contemporaneo in relazione all’ecosistema, all’evoluzione tecnologica e alle trasformazioni in atto in ambito geo-politico. Tra i film in programma, da segnalare Holgut (24/11) di Liesbeth De Ceulaer, che porta lo spettatore a conoscere la Siberia, dove gli effetti dello scioglimento del permafrost sono già drammaticamente visibili e Stray Ducks (22/11) di Bruno Chouinard, che segue il fenomeno atteso e inevitabile che colpisce i ghiacciai, ma in Groenlandia.
I bambini e gli adolescenti protagonisti del Festival dei Popoli 62
Spazio ai giovani e giovanissimi, nella sezione Popoli for Kids & Teens, che propone una selezione di documentari scelti dalla giuria Young Jury Day, composta da ragazzi tra i 14 e i 17 anni che discuteranno online ed eleggeranno il miglior documentario della sezione realizzata in collaborazione con il cinema Stensen e Unicoop Firenze. Oltre ai sei titoli selezionati, verrà proiettato il ducumentario L’isolotto che c’è, di Alberto Peraldo (26/11) un progetto didattico che ha coinvolto un gruppo di studenti dell’ISIS Galilei di Firenze, dedicato all’omonico quartiere di Firenze, all’edificazione del “villaggio-giardino”, all’alluvione del ‘68, all’espansione urbanistica, alla nascita della Comunità di Don Mazzi, fino alle sfide dell’“era Covid” e ai progetti per il futuro della periferia fiorentina. Dedicato ai giovani talenti del cinema è invece il progetto Doc at Work – Future Campus, che rilancia la sua missione di intercettare le voci più̀ interessanti tra i giovani cineasti emergenti, con una selezione di 12 film provenienti da 10 scuole di cinema di altrettanti paesi europei.
In programma “Diamonds Are Forever”, selezione di film dall’archivio del Festival dei Popoli
Una delle sezioni imperdibili, al Festival dei Popoli, è Diamonds Are Forever, con i film provenienti dall’ingente archivio filmico della manifestazione, che quest’anno sarà dedicata ai trent’anni dalla caduta dell’Unione Sovietica, con Our Century, di Artavazd Pelechian (1983), sul “secolo breve” in Unione Sovietica, e Elegia sovietica di Aleksandr Sokurov (1989), visione lirica e lucida su un impero in procinto di crollare; l’imperdibile Belovy di Viktor Kossakovsky (1992), uno sguardo realista e poetico sul mondo contadino, Paradise di Sergej Dvortsevoj (1995), in cui si dedica attenzione ai gesti quotidiani di uomini e donne in lotta per la propria sopravvivenza. E aconra Alone, di Dmitri Kabakov (1999) e Larisa (1980) di Elem Klimov, dedicato alla sua compagna e regista, Larisa Shepitko e all’idea di un nuovo cinema sovietico.
Giornata di studi sulla valorizzazione dell’archivio
Tra gli appuntamenti del festival, la giornata di studi Nuovi orizzonti per i patrimoni archivistici audiovisivi, giovedì 25 novembre presso la Mediateca Toscana (via San Gallo, 25) all’interno della quale sarà presentato “PH Remix”, il progetto multidisciplinare realizzato dall’Università di Pisa in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e Festival dei Popoli per la valorizzazione dell’archivio.