Si è aperta con l’Inno alla Gioia e con l’Inno di Mameli suonati dall’orchestra ‘SaràBanda’ della scuola “Massimiliano Guerri” di Reggello la seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana dedicata alla Festa dell’Europa.
“Abbiamo voluto che ad aprire questa giornata fossero delle ragazze e dei ragazzi – ha spiegato il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo – perché l’Europa è la loro casa. Non è solo il loro futuro, ma anche il loro e il nostro presente, perché sono loro a dover prendere il testimone della costruzione dell’Europa unita”.
Mazzeo: celebrare il 25 aprile il giorno europeo della Liberazione dal nazifascismo
Il presidente del Consiglio regionale, dopo il saluto alle autorità intervenute e al ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha aperto una riflessione sui valori, i risultati e le prospettive dell’Unione Europea: “Un cammino che è passato attraverso fasi di fiducia e periodi di difficoltà, ma non venendo mai meno alla sua fondamentale promessa di pace, stabilità e prosperità per i popoli europei. L’Europa unita ci ha consegnato settant’anni anni di pace, oggi però nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Russia all’Ucraina, un Paese sovrano, libero, indipendente, democratico, la cui popolazione è oggetto di attacchi mirati e criminali che uccidono con ferocia uomini, donne e bambini. L’Europa nasce come grande progetto di pace, come visione di sviluppo capace di superare storiche contrapposizioni. Europa che ha bisogno di un nuovo progetto di speranza, un progetto che ci accomuni e che possa incarnare i nostri valori e la nostra civiltà”.
“La Toscana – ha aggiunto Mazzeo – come tutta l’Italia, sta affrontando la sfida enorme del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dei fondi europei per la coesione territoriale. Grazie all’Europa potremmo dare delle risposte sempre migliori alle cittadine e ai cittadini della Toscana. Dobbiamo lavorare insieme per costruire un’Europa che sia più giusta, equa e solidale. Diversi toscani hanno contribuito a formare il pensiero europeo e la Toscana ha un ruolo fondamentale nell’Europa, anche come luogo di arte, cultura, bellezza e di storia. Oggi vorrei ricordarne due: Don Milani e David Sassoli. Dobbiamo guardare al futuro con speranza e determinazione. L’Europa può e deve essere una fonte di ispirazione per tutti coloro che credono nei valori di giustizia e uguaglianza.”
Il presidente dell’Assemblea legislativa ha chiuso il suo intervento con una proposta: “Qualche giorno fa era il 25 aprile. La Festa della Liberazione si celebra in Italia e in Portogallo, due paesi che conquistarono la libertà da dittature fasciste. Il sogno dell’Europa unita nasce a Ventotene, da un antifascista, Altiero Spinelli che parteciperà anche alla Resistenza. La Resistenza è stata un fenomeno europeo, perfino in Germania dove gli studenti della Rosa Bianca si opponevano al nazismo. Per questo mi appello al ministro Tajani, proprio come ho fatto qualche giorno fa a Sant’Anna di Stazzema con la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno: facciamo diventare il 25 aprile il giorno europeo della Liberazione dal nazifascismo. Perché sarebbe bello e importante poter condividere questi valori che sono alla base del nostro sogno europeo”.
Tajani: l’Italia dovrà essere protagonista in un’Europa che deve contare sempre di più
“Festeggiamo la Festa dell’Europa, ma le feste devono sempre non essere soltanto un atto burocratico previsto dal calendario”, ha esordito il ministro Antonio Tajani, intervenuto alla seduta solenne del Consiglio regionale.
Quello che serve, aggiunge il ministro, “è un’Europa che conti di più. Credo che il Comitato delle Regioni debba avere un ruolo ancora maggiore, perché sindaci e amministratori regionali sono più a contatto con i cittadini. Così come mi sono sempre battuto perché il Parlamento europeo avesse potere d’iniziativa legislativa. Il Parlamento europeo è un Parlamento monco e si deve andare avanti anche con un Consiglio europeo meno ingessato”.
Un’Europa democratica e unita, “che deve contare di più. Credo nella Nato, ma nella Nato dobbiamo contare di più come Europa e noi italiani dobbiamo contare di più in Europa. Per farlo, dobbiamo lavorare di più, partecipare, essere incisivi – conclude Tajani – non possiamo fare a meno dell’Europa, non soltanto perché è la nostra vocazione e rappresenta la nostra identità. C’è molto da fare, ma resto ottimista, finita questa guerra ci troveremo in un mondo un po’ cambiato, con grandi potenze la Cina, gli Stai Uniti, l’India, la Russia, che anche se avrà subito, come ritengo, una sconfitta, resterà un grande Paese. In questa sfida globale, potremo essere competitivi solo se saremo parte protagonista di una squadra più ampia, in un’Europa che ci permetta di essere parte di un progetto più ampio e ci protegga. L’Italia è la seconda manifattura d’Europa, non lo dobbiamo dimenticare, ha tutti i requisiti per essere protagonisti di questa Europa.”
Giani: l’Europa è in noi e con noi
A concludere la seduta solenne dedicata alla Festa dell’Europa sono state le parole del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani. Dopo i saluti alle istituzioni presenti, ringraziate per il loro spirito di collaborazione, il presidente Giani ha aperto il suo intervento sottolineando come “L’Europa è in noi e con noi”. “Basti pensare – ha aggiunto – che il 70% delle norme che regolano la nostra comunità sono direttamente o indirettamente connesse all’Europa. Ma ci sono anche le risorse economiche, per una Regione che ha un bilancio di un miliardo e 200milioni di euro, cosa diremmo ai cittadini e cosa faremmo in termini di servizi, se non utilizzassimo nei prossimi sei anni le fonti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che significano 6mila 120 progetti approvati in modo definitivo, al 31 di marzo del 2023, per un valore di 6miliardi e 600milioni di euro. E acconto a questo ci sono i fondi strutturali per un valore pari a 3miliardi e 300milioni di euro”.
“Senza Europa non si va da nessuna parte – ha ammonito il presidente Giani – i soggetti attori sul palcoscenico internazionale oggi sono gli Stati Uniti, la Cina, l’India e la Russia ed è evidente come sia fondamentale rapportarsi come Europa non certo come singoli Paesi. E purtroppo nella disgrazia e nel dramma lo dimostra la vicenda dell’Ucraina. La solidarietà verso l’Ucraina ha indubbiamente cementato di più, ha fatto capire che l’Europa degli Erasmus è un’Europa che vive un’identità sovranazionale che difende i propri confini che sono tra Europa e Russia”.
Al termine della seduta solenne il presidente Mazzeo ha consegnato al ministro Tajani la ‘Festina Lente’, il simbolo della flotta di Cosimo I dei Medici, che rappresenta nel suo motto ‘affrettati lentamente’, la prudenza, ma anche il vento in poppa per svolgere al meglio i propri compiti.