‘Niente sarà più come prima’. Parte da qui, dalle parole di Conte il lungo post su Facebook del sindaco di Scandicci Sandro Fallani che propone la città come luogo di sperimentazione per costruire un ‘nuovo modello italiano di organizzazione della società”, per una convivenza quanto più possibile sicura con il virus.
Il primo cittadino spiega che – dopo l’uscita del nuovo decreto – i sindaci sono costantemente al lavoro per l’applicazione delle norme. ‘Credo che l’obbiettivo di tutti sia studiare un sistema che funzioni, che possa essere la base solida per un nuovo futuro – scrive Fallani che poi interviene sul nodo spinoso della riapertura delle scuole. Da sindaco – spiega – voglio mettere in evidenza un primo macro punto a mio avviso fondamentale: non possiamo tornare a lavoro se le famiglie hanno i figli a casa, se non troviamo un equilibrio tra queste due parti sarà impossibile fare quello che ci chiede il Governo. Almeno farlo nella maniera giusta, nella tutela della sicurezza e della salute di tutti. Se non mettiamo i genitori nella condizione di aver almeno un progetto, benché in prospettiva, di ripresa prudente e misurata della scuola questi non potranno tornare a lavorare’.
Secondo il sindaco di Scandicci il momento – adesso – non è quello della polemica ma delle proposte. E nella costruzione della società di un ‘domani’ che diventa necessariamente ‘oggi’ Fallani ricorda i sacrifici che la società contemporanea ha chiesto alle famiglie. ‘Si sono sobbarcate un pezzo grosso di welfare grazie ai nonni e ai piccoli medi patrimoni da loro accantonati – scrive – a loro è stato chiesto tantissimo anche in questa pandemia, ora è tempo di ridarle indietro qualcosa, almeno l’attenzione giusta: se tutto cambierà, se niente sarà più come prima, allora rimettiamo al centro della ripresa la famiglia’.
E sempre riguardo alle proposte il sindaco candida appunto Scandicci come centro di sperimentazione della nuova organizzazione della società. Scandicci città che ‘non vive di rendita ma di lavoro, di contemporaneità, di sviluppo, di scuola, di formazione, di cultura’ e che dunque si presta bene a diventare modello e buona pratica.
‘Scandicci riassume in se alcune caratteristiche che la rendono particolarmente adatta a sperimentare alcune formule – dice Fallani. E’ un territorio produttivo, che ha nel suo interno il cuore del più grande distretto del Lusso nella pelletteria d’Europa, è dotata di tre scuole di altra formazione professionale (MITA, Polimoda, Alta Scuola di Pelletteria), del più grande Istituto di scuola secondaria superiore della provincia di Firenze (Russell-Newton), di ben tre Istituti comprensivi (Casini, Pratolini, Spinelli), di una rete di nidi e scuole d’infanzia che riesce ad assorbire il 100% delle richieste. E’ inoltre un territorio con un tasso di disoccupazione nettamente più basso della media nazionale (7%), dove i redditi dei cittadini in 5 anni sono cresciuti in totale di circa 50 milioni di euro. Ha inoltre, ma non ultimo, una ricchissima rete associativa, attiva, organizzata, cooperante, ben organizzata, abituata a collaborare con la pubblica amministrazione formata per il sostegno in molti servizi di supporto’.
Fallani chiosa ricordando anche che Scandicci nonostante abbia visto la perdita di 16 concittadini, è stata coinvolta nell’epidemia in modo contenuto e ‘ha visto una tenuta sociale matura e consapevole. Per questo potrebbe essere il posto giusto per cominciare a sperimentare qualcosa che possa riattivare progressivamente lavoro e famiglia. Una riapertura prudente e misurata di alcune scuole o simili, per attività a piccoli gruppi didattiche, di socializzazione, di sport, dai prossimi giorni fino a tutta l’estate. Settembre così sarà più vicino e sicuro’.