Sono partiti oggi i lavori di abbattimento delle ciminiere dell’ex inceneritore di San Donnino, a Campi Bisenzio: un passaggio significativo nella trasformazione di un luogo simbolo della storia industriale della Toscana che diventerà una struttura per riciclare i Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici.
“La Toscana ha scelto di spingere l’acceleratore sulla sostenibilità e sull’economia circolare – ha commentato il presidente della Regione Eugenio Giani – la nuova programmazione traccia una rotta chiara, quella verso il recupero e il riciclo dei materiali tratti dalla raccolta differenziata, con residui sempre più marginali di rifiuti non riutilizzabili e destinati alla termovalorizzazione. La Piana non sarà più segnata dalle due torri dell’ex inceneritore, ma sarà sede di un importante centro di recupero materiale, una svolta di cui sono molto orgoglioso”.
Dal 2026 un polo d’eccellenza nazionale per recuperare i Raee
Il sito di San Donnino, che ha visto l’inceneritore in funzione per 13 anni, dal 1973 al 1986, ospita attualmente un polo impiantistico utilizzato da Alia Multiutility per la gestione dei rifiuti urbani. La demolizione delle ciminiere, che proseguirà per alcune settimane, rientra in un più ampio progetto di riqualificazione strutturale dell’impianto e dell’area che lo ospita dove è prevista la realizzazione di un impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) con tecnologie di ultima generazione, che entrerà in funzione nel giugno del 2026 e che rappresenterà un polo di eccellenza a livello nazionale per il recupero e la valorizzazione di metalli e materie preziose.
“Questo è un momento storico – ha aggiunto l’assessora all’ambiente della Toscana Monia Monni, presente all’avvio dei lavori – al posto di un inceneritore che ha generato conflitti profondi nascerà un luogo in cui saranno recuperati i Raee raccolti in Toscana e dai quali verranno estratte terre rare e metalli preziosi, una vera e propria miniera urbana, con evidenti benefici per l’ambiente ed elevata attenzione agli aspetti sociali e al recupero di posti di lavoro”.
Una filiera circolare per le materie prime preziose
Con una potenzialità di trattamento fino a 65mila tonnellate all’anno, l’impianto per il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) attiverà una filiera circolare che, in prospettiva, consentirà il mantenimento sul territorio del valore delle materie prime seconde ottenute dal trattamento di recupero.
Inoltre Alia sta studiando la possibilità di inserire linee di trattamento specialistiche per ottimizzare il recupero delle componenti valorizzabili: in particolare schede elettroniche da cui, attraverso tecnologie di idrometallurgia, è possibile recuperare metalli preziosi, tra cui oro, argento, palladio, nonché batterie al litio da cui estrarre il litio stesso, ma anche cobalto e nichel.
Il finanziamento ottenuto dal Pnrr per realizzare il nuovo impianto è pari al 35% del valore dell’apporto tecnologico innovativo che l’impianto sarà in grado di realizzare, ovvero oltre 3,5 milioni di euro su un investimento complessivo di circa 40 milioni. L’avvio dell’impianto è previsto nel giugno del 2026.