Un demone alla guida di una carrozza trainata da due leoni e due grifoni. Sul volto ha dipinto un ghigno diabolico, al suo fianco un’inquietante ombra nera. L’immagine della Quadriga Infernale scoperta in una tomba etrusca ormai vent’anni, ancora oggi affascina il visitatore con i suoi misteri.
Segreti che la sepoltura portata alla luce nelle campagne di Sarteano, sta svelando passo dopo passo. La tomba della Quadriga Infernale è ritenuta tra i grandi capolavori dell’arte etrusca ma soprattutto è un provvidenziale grimaldello per conoscere il popolo etrusco e l’apporto fornito in Toscana per la crescita economica e culturale del territorio.
Il culto dei morti e il demone Charun
La sepoltura risale alla seconda metà quarto secolo avanti Cristo e si trova nella necropoli delle Pianacce. In questi venti anni è stata oggetto di assidui studi. A coordinare il lavoro di équipe Alessandra Minetti, direttrice del museo archeologico del comune della provincia di Siena, e i volontari del Gruppo Archeologico Etruria.
Dal passato sono emerse molte informazioni sul culto dei morti e sulle abitudini degli Etruschi in Toscana. Ricerche e ipotesi ruotano attorno al grande dipinto realizzato a cinque metri di profondità sulle pareti della tomba. Qui artisti rimasti ignoti hanno dipinto il demone Charung – il Caronte etrusco – che abbandona l’Ade alla guida del carro trainato da due leoni e due grifoni. La resa pittorica è così realistica che davvero la quadriga sembra che stia uscendo dalla tomba. Purtroppo il lato sinistro del dipinto è stato pesantemente vandalizzato.
Serpenti, delfini e banchetti
Non mancano le tradizionali scene di banchetto: qui vengono rappresentati due uomini, defunti: non si sa se amanti o padre e figlio. Sono distesi su un letto e un servitore al loro fianco tiene in mano un colino per filtrare il vino. Sulla parete di fondo sono rappresentati un grande serpente a tre teste e un ippocampo a sovrastare un sarcofago in alabastro. Tra gli animali compaiono anche delfini tra le onde: un tuffo dalla forte simbologia dato che rappresenta il passaggio dalla vita alla morte.
Come visitare la Quadriga Infernale
Nella Necropoli delle Pianacce in effetti sono 21 tombe, ma solo quella della Quadriga è affrescata. Le pitture sono probabilmente opera delle maestranze giunte da Orvieto. Prima di questa scoperta non si conoscevano immagini di queste dimensioni. Nell’Alto Medioevo la tomba venne abitata da malati di peste allontanati dal centro abitato.
Oggi la tomba è aperta al pubblico solo il sabato per motivi di conservazione. La visita è su prenotazione solo ed esclusivamente presso il Museo: telefono 0578269261 o email: info.museo@comune.sarteano.si.it oppure museo@comune.sarteano.si.it.
“La tomba della Quadriga Infernale – spiegano dal Gruppo archeologico – è visitabile solo il sabato nelle ore più fresche della giornata per non alterare il microclima interno e solo su prenotazione da un numero limitato di persone per volta.
Una riproduzione in dimensioni reali
Una perfetta riproduzione dell’ipogeo, nelle dimensioni reali, si trova all’interno di una sala sotterranea del Museo Etrusco di Sarteano. Per la ricostruzione è stata usata per la prima volta in Italia una tecnica innovativa: le pitture parietali etrusche sono state realizzate con la stampa digitale realizzata su intonaco applicato ad un supporto di polistirolo come nelle scenografie teatrali. Gli oggetti del corredo inoltre sono esposti nella stessa sala.
La terza Festa Etrusca
L’idra, con i suoi colori sgargianti, è l’immagine-guida della terza edizione della Festa Etrusca in programma dalla fine di luglio in quattro tappe in alcune città della regione e al Museo di Villa Giulia a Roma con presentazioni di libri, conferenze, musica, laboratori didattici per bambini e visite guidate nei luoghi più significativi.
Dopo la tappa al Centro Commerciale i Gigli di Firenze prossimi appuntamenti il 26 e 27 agosto al Parco Archeologico Baratti e Populonia; il 23 e 24 settembre di nuovo al Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma, per chiudere il 4 e 5 novembre con la partecipazione alla XXIII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. Il progetto rientra in ‘Toscana Terra Etrusca’, Prodotto Turistico Omogeneo che vede il Comune di Chiusi soggetto capofila.