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Enoturismo: a Montalcino boom di visitatori innamorati del Brunello

Negli ultimi 5 anni i viaggiatori legati al vino sono aumentati del 113%, per un totale di 200mila presenze solo nel 2018, soprattutto stranieri

Quasi 200mila presenze nel 2018, il 113% in più negli ultimi 5 anni, e oltre 75mila arrivi con pernottamento in un comune di 6mila abitanti. Sono i numeri dell’enoturismo a Montalcino, secondo le elaborazioni Nomisma-Wine Monitor su base statistica della Regione Toscana, rese note ieri dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino in vista di ‘Benvenuto Brunello’, la presentazione delle nuove annate del vino in programma dal 21 al 24 febbraio.

Dalla fotografia emerge che il 72% degli enoturisti è straniero. A Montalcino negli anni si sono moltiplicate le strutture ricettive e oggi sono 1 ogni 35 abitanti con 92 tra alberghi, agriturismi e strutture di accoglienza. Oltre 50, infine, i ristoranti e i locali con attività di somministrazione.

Montalcino

“Il turista tipo – osserva il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – è spesso un big spender estero, arriva dagli Stati Uniti, il nostro primo mercato di riferimento, e sempre più dai Paesi terzi, come il Brasile e il Canada, ma anche da Germania e Regno Unito. Un fenomeno, quello dell’enoturista di alta gamma, che contribuisce ad allargare in maniera virtuosa la filiera socioeconomica del Brunello anche fuori dal proprio perimetro di 2.100 ettari di vigna con migliaia di addetti diretti”.

I principali visitatori sono in primis gli statunitensi, con quasi 41mila presenze registrate nel 2018 e una crescita boom sull’anno precedente (+56%), seguiti da 19mila presenze dalla Germania e da oltre 10mila da Regno Unito e Brasile, quest’ultimo ha registrato un incremento del 70% nell’ultimo anno monitorato. Numerosi anche gli arrivi con pernottamento provenienti da Francia, Canada, Svizzera, Australia e Russia.

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