“Essenze di vite” è il progetto che l’associazione nazionale Donne del Vino ha realizzato con partner l’Ais Toscana per promuovere il “bere consapevole” nelle giovani generazioni. Un’iniziativa che si è concretizzata nella consegna di una borsa di studio al Comune di Prato.
In questo modo si sono volute mettere in evidenza le opportunità di lavoro che offre il mondo del vino e al tempo stesso ricordare due Donne del Vino vittime di femminicidio: Donatella Briosi e Marisa Leo.
Un riconoscimento alla diplomata del Datini
A ricevere la borsa di studio Marisa Ponzecchi: la neodiplomata all’Istituto Superiore ad indirizzo alberghiero e turistico Francesco Datini di Prato avrà l’opportunità di frequentare i tre corsi organizzati dalla delegazione di Prato di AIS Toscana per il raggiungimento del diploma di sommelier.
Marisa Ponzecchi e tutte le destinatarie del premio sono state selezionate fra gli studenti degli istituti in cui sono avvenute le lezioni sul vino del progetto D-Vino. I corsi hanno riguardato un istituto turistico e un istituto alberghiero di ogni regione, in Toscana il Datini di Prato e il Saffi di Firenze.
“Questa premiazione è frutto di un progetto che racchiude in sé tante ricadute positive. Quella sociale innanzitutto, – ha commentato la sindaca di Prato Ilaria Bugetti – con il sostegno alle donne vittime di femminicidio; quello formativo per dare ai giovani le competenze per muovere i primi passi nel settore del vino e dell’enogastronomia di cui l’Italia e anche il nostro territorio è ricchissima; quello culturale per accrescere la consapevolezza tra le nuove generazioni. Spero che l’iniziativa si possa ripetere anche in futuro”.
Essenze di vite per una cultura del vino
“Essenze di vite” ha assegnato, a livello nazionale, sette borse di studio del valore di circa 2.000 euro ciascuna a sette giovani talentuose che avranno l’opportunità di frequentare i corsi per diventare sommelier. Le vincitrici rappresenteranno altrettante regioni italiane, oltre alla Toscana e Marisa Ponzecchi, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia – regioni delle due Donne del Vino assassinate – Piemonte, Emilia-Romagna, Campania e Puglia.
Per Cinelli Colombini “la cerimonia ha un valore altamente simbolico relativamente al contrasto alla violenza di genere e soprattutto riveste un profondo significato nei confronti dei giovani destinati a professioni turistiche, perché intende spronarli a inserire il vino e l’agroalimentare in generale nella loro formazione, considerando l’enorme importanza che l’enogastronomia riveste a livello soprattutto locale fungendo da attrattore di turisti e dunque creando economia sul territorio”.
Un intento che condivide anche il presidente di AIS Toscana Cristiano Cini: “Riteniamo che il messaggio trasmesso sia estremamente significativo, ma anche perché crediamo che sia importante investire sempre più sulle giovani generazioni per dare un segnale di apertura al futuro per la nostra professione. Eticamente, il sommelier sarà sempre più portatore di cultura e di valori perché conoscendo a fondo la materia sarà possibile creare un pubblico sempre più informato e consapevole”.
Presenti all’evento, anche la responsabile toscana del progetto D-Vino ed “Essenze di vite” Paola Rastelli, il Delegato per Prato di AIS Toscana Bruno Caverni, la dirigente scolastica dell’Istituto superiore ad indirizzo alberghiero e turistico Francesco Datini di Prato Francesca Zannoni, nonché la coordinatrice del progetto “Essenze di vite” per l’Istituto Datini Veronica Navetto.