La prima cosa che Clara Mondonico ha desiderato appena suo padre Emiliano si è lasciato andare ad un sonno eterno, è stata quella di trovare un modo per ‘non lasciarlo andare via’, per tenere il suo spirito ancora qua, su questa terra, sui campi da calcio, in quel mondo che è stata la sua vita. Vicino – quel giorno – aveva anche uno dei migliori amici del mister, Fabio Milano. Insieme hanno deciso di dar vita all’Associazione Emiliano Mondonico, che conta oggi tanti altri amici, persone che lo conoscevano, stimavano, che credevano negli stessi valori che ogni giorno, l’ex tecnico di Fiorentina, Atalanta e Torino, portava sui campi da calcio, con i quali nutriva le teste dei suoi giocatori, degli alcolisti che aiutava – con il suo spirito caparbio e quel pallone magico – ad uscire dal tunnel delle dipendenze. Superare i limiti, andare oltre, credere a volte nell’impossibile. E’ così che si vincono le partite, anche quelle che ti mette di fronte la vita. E lui, quella convinzione, la sosteneva con speranza e coraggio. La inculcava ai suoi uomini, quelli belli e famosi e quelli più sfortunati, che allenava sui campini degli oratori, dove non ci sono le telecamere della tv a riprenderti. Lo faceva in silenzio, come quell’umiltà che è il pregio dei ‘grandi’.
Oggi l’Associazione prosegue i progetti del mister che negli ultimi anni si era messo a disposizione anche della nazionale amputati, dopo aver dato cuore e cervello, tempo e gambe per oltre vent’anni al progetto sperimentale di un medico illuminato, lo psichiatra e psicoterapeuta Giorgio Cerizza, per aiutare le persone vittime di dipendenze.
E per raccontare Mondonico, la sua visione del mondo, il suo impegno sociale ma anche le tante attività messe in ponte dall’associazione ecco che è online anche il sito www.associazionemondonico.it, uno spaccato sulla carriera del mister, sull’uomo e lo sportivo, sulla visione del mondo dello sport nella quale credeva fermamente.
‘La sfida è quella di essere all’altezza di Emiliano’, fanno sapere dall’associazione.‘Emiliano era un uomo geniale, un inventore nato, un rivoluzionario , uno controcorrente, un uomo che osava l’impensabile. Ecco cosa dobbiamo fare: dobbiamo usare l’alfabeto di Emiliano. Dobbiamo osare. Per essere all’altezza della sua meravigliosa follia’.
E il sito dell’associazione va proprio in quella direzione, seguendo l’alfabeto del mister, un viaggio nell’anima di un grande sportivo che rimane tra noi. Lo vediamo in qualche ritratto. Una partita, una smorfia, una parola in tv. E poi eccolo in quella foto dove sorride e non sai bene cosa stia pensando ma una certezza ce l’hai, ti sta leggendo dentro. Lo sguardo di Mondonico era uno di quelli che sapeva andare ‘oltre la corteccia’, sapeva entrare nella testa delle persone. Oggi tocca a Clara andare oltre, continuare la strada. Il mister è là che la tiene per mano. Insieme sapranno vincere tante altre partite impossibili.
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