Più povertà, forte rischio di dispersione scolastica per i più piccoli e vorticoso aumento delle disuguaglianze. Sono le conseguenze sociali e economiche della pandemia già evidenti nelle fasce più deboli della popolazioni.
“Sono segnali gravi della crisi innescata dal Covid-19 e purtroppo continuerà, con un impatto drammatico sui più fragili, quindi i bambini, gli anziani e chi vive di lavoro nero o non ha una casa. Per loro dobbiamo creare una solida rete di sostegno, dobbiamo intervenire subito”. È l’appello di Giacomo Martelli, portavoce dell’Alleanza Toscana contro la povertà, il cui esecutivo ha predisposto un documento con le proposte per superare questa crisi firmato da Acli Toscana APS, Anci Toscana, Arci Toscana APS, Caritas Toscana, Cisl Toscana, Confcooperative – Federsolidarietà Toscana, CGIL Toscana, Legautonomie Toscana e Uil Toscana.
Da subito il Covid-19 ha fatto emergere quale differenza ci sia fra avere o non avere una casa
“Rischiamo di assistere ad un incremento significativo delle famiglie che scenderanno sotto la soglia di povertà. Gli aiuti statali ed europei – continua il portavoce – tengono in larga parte conto soltanto di chi vive di redditi da lavoro dipendente, i lavoratori a tempo determinato e in attesa della cassa integrazione. Ma ci sono tantissime persone che non hanno redditi o vivono di lavoro nero e sommerso per cui è necessario un sostegno e una continua azione di promozione dei diritti di cittadinanza. Da subito il Covid-19 ha fatto emergere quale differenza ci sia fra avere o non avere una casa, condividerla con altri con spazi adeguati oppure no, avere un lavoro stabile, avere o non avere un computer in casa e una connessione adeguata”.
In aumento le richieste d’aiuto
L’ultimo report della Caritas di Firenze parla chiaro: fra maggio e giugno 2020 i Centri d’ascolto hanno ricevuto 5.142 richieste di aiuto contro le 4.706 richieste dello stesso periodo del 2019. Si è registrato un aumento del 75% delle richieste di viveri, di cui il 30% circa provengono da utenti che si sono affacciati per la prima volta ai Centri d’ascolto.
Drammatica la situazione per gli anziani “che hanno subito più di altri la quarantena relazionale”: gli over 65, secondo l’Agenzia Regionale della Sanità toscana, saranno 1/3 della popolazione regionale nel 2050 e 240.000 vivranno soli. Si stimano circa 75.000 anziani non autosufficienti, di cui circa il 40% in condizione di non autosufficienza grave. Forte preoccupazione anche per i bambini e i ragazzi. “Per molte famiglie – continua Martelli – i percorsi educativi dei figli passeranno in secondo piano, perché in condizioni di povertà le esigenze più immediate prendono il sopravvento La dispersione scolastica è destinata ad aumentare in questi mesi”.
Per arginare questo dramma sociale che si va prospettando, è necessario che “la governance pubblica, nei diversi livelli dei processi di pianificazione e programmazione, si avvalga dell’apporto sussidiario di una pluralità di soggetti del Terzo Settore capaci di dilatare il perimetro del pubblico e aumentare la diffusione e l’efficacia della realizzazione degli interventi, con una modalità di amministrazione condivisa. Sono quelle realtà che hanno dimostrato, soprattutto in questa fase, di essere parte essenziale e integrante del “sistema toscano’ di welfare”.
Le proposte per combattere la povertà
Fra le proposte avanzate dall’Alleanza ci sono: il rafforzamento dei servizi sociali e della complessiva infrastruttura sociale del territorio; il recupero del Piano Nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale come strumento di orientamento; il potenziamento del monitoraggio su funzionamento ed efficacia del Reddito di cittadinanza; la rivalutazione, diminuendone l’impatto, del reddito percepito nel calcolo del beneficio per arginare la trappola della cronicizzazione della povertà.
E ancora: la riattivazione della cabina di regia regionale interdirezionale, l’attivazione di tavoli di inclusione sociale a livello di zona-distretto che integrino servizi pubblici, parti sociali e datoriali ed enti del terzo settore in un’ottica di multidisciplinarietà e di integrazione delle misure e l’attivazione di un confronto strutturato e coordinato con le azioni regionali esistenti sul tema del contrasto alla povertà ed in particolare sul progetto del Prestito Sociale della Regione per i settori sociali non ancora raggiunti da altri strumenti di salvaguardia.