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Elia Rinaldi in arte NERVI: ‘Sono l’inventore del Tragic Pop’

Intervista al musicista toscano che ha suonato al concerto del Primo Maggio 2020 il brano ‘Sapessi che cos’ho’

Elia Rinaldi in arte NERVI

Elia Rinaldi in arte NERVI è partito dall’underground fiorentino con la band Finister e ha alle spalle diverse esperienze musicali dal respiro internazionale. Nel 2019 ha iniziato un nuovo progetto solista che nasce dalla volontà di esprimersi nella lingua in cui pensa, in modo trasparente e diretto.
NERVI ha esordito al Rock Contest Controradio 2019, arrivando in finale all’Auditorium Flog con un’emozionante esecuzione del brano ‘Timido’ davanti ad un’illustre giuria composta da Vasco Brondi, Diodato, Appino, Rachele Bastreghi, Max Collini e Francesco Magnelli, Federico Russo di Radio Deejay e tanti giornalisti e produttori musicali provenienti da tutta Italia.
È entrato tra i 12 finalisti del Premio Buscaglione con il pezzo ‘Sotto il Cielo di Freud’ e con il singolo ‘Sapessi che cos’ho’ ha vinto il concorso “Primo Maggio Next” partecipando così al concertone del Primo Maggio 2020 in diretta su Rai 3 in prima serata. Il 10 luglio è uscito ‘Veleno’ il suo nuovo singolo. Ecco la nostra intervista.

Ciao Elia! Dal Rock Contest è partita la tua avventura solista, non sei rimasto fermo e nonostante il lockdown sono usciti nuovi singoli tra cui ‘Sapessi che cos’ho’ che ha un video molto bello e particolare, mi ha ricordato il film ‘Ghost Story’
In realtà ti rivelo che io non ho visto questo film, ho parlato tanto con il regista del video Niccolò Corti. Cercavamo un’immagine forte, iper minimale, mi ha parlato di questo film, mi ha fatto vedere degli spezzoni. Mi è piaciuto c’entrava col tema della mia canzone e abbiamo deciso di fare un piccolo omaggio.

Qual è il tema di ‘Sapessi che cos’ho?’ Forse esprime il disagio di sentirsi fuori da un contesto che potrebbe essere la società contemporanea?
Il testo è stato scritto un po’m casualmente. Avevo tante versioni diverse, le ho unite il girono prima di entrare nello studio di registrazione. In realtà credo che la cosa in cui qualcuno si può più riconoscere è questo essere fuori contesto ma senza colpevolizzarsi, può essere normale e cercare di accettarlo. Sennò non avrei usato parole così dirette. Forse può sembrare un testo malinconico, ma io lo vedo positivo invece.

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Da pochissimo è uscito anche il singolo ‘Veleno’ ancora una volta, una riflessione profonda su te stessi, su quanto le opinioni degli altri ci condizionano
In realtà sui testi ho delle ispirazioni, poi cerco di raggruppare immagini che mi piacciono. Rispetto a testi dal significato più chiaro preferisco sempre un’immagine che rimanga in testa anche se a volte il concetto non è chiaro. Non mi piace dare un significato preciso alle mie canzoni. Spesso qualcuno mi dice che nei miei pezzi ha trovato qualcosa che io neanche avevo considerato e la cosa mi fa piacere. Io scrivo da poco in italiano magari tra un anno cambierà tutto, è stato abbastanza naturale fino adesso.

Hai definito la tua musica ‘Tragic Pop’? Questa definizione te la sei inventata te?
In realtà ti confido che non sapevo come definire la mia musica. Poi ho letto un’intervista a Mac Demarco che diceva che per la sua musica aveva inventato la definizione di ‘Jizz Jazz’. Siccome io non avevo chiaro come poter spiegare la mia musica in italiano allora ho inventato questa definizione e ora la sto cavalcando perché come tutte le cazzate alla fine funzionano. Mi piace giocarci sopra, ma non ho ancora stilato il manifesto del ‘Tragic Pop’ è ancora in via di definizione.

Hai avuto la fortuna e la sfortuna di suonare al concertone del Primo Maggio. Fortuna perché è un palco importante, sfortuna che ti sia capitato proprio nell’anno in cui si è dovuto per motivi Covid svolgere da casa e non a Roma. Sarà stata un’esperienza un po’ straniante immagino per te
Il mio live è stato preparato non era in diretta, quindi per me suonare è stato tranquillo, però poi vedersi in televisione, c’era ancora il lockdown, ero a casa con i miei genitori, è stato un po’ strano. Poi il telefono è iniziato a squillare e sono arrivati mille messaggi, è stato paradossale per la realtà che stavo vivendo. È stato bellissimo quando ho saputo che ero in finale e che sarei andato in tv su Rai Tre con i finalisti. La serata di per sé per me è stata veramente snervante, per usare un gioco di parole, ero nervoso. Però devo dire che mi ha aiutato tantissimo per lanciare il singolo Sapessi che cos’ho. Sono felicissimo, sicuramente nella sfortuna mi è capitata una bella cosa.

Adesso i concerti sono possibili, stiamo piano piano tornando a godere la musica live, quando potremo venire a sentirti suonare oppure quando uscirà il disco?
Il disco non ne ho idea perché non è questa la mia priorità adesso, ma usciranno nuovi singoli. Forse a fine anno, inizio 2021 un Ep. Per ora qualche data c’è a settembre ma non sono ancora confermate. Qualcosa farò sicuramente, vedremo cosa succederà a livello del virus, ancora non si capisce bene. Con il concorso del Primo Maggio io ho vinto l’organizzazione di un tour quindi appena le cose saranno più chiare partirò in concerto.

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