C’è l’impegno di tutti per tenere pulite le spiagge dell’Elba e liberarle dalle plastiche portate dalle mareggiate. Neppure la pioggia battente e il freddo sono riusciti a fermare i volontari chiamati da Legambiente, Diversamente Marinai e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, impegnati nell’Area Umida di Mola, al confine tra i Comuni di Porto Azzurro e Capoliveri. Un’operazione di ‘pulizia straordinaria’ organizzata in occasione della ‘Giornata Mondiale delle Zone umide’.
L’iniziativa, che fa parte del Progetto Pelagos Plastic Free del Segretariato del Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini Pelagos e al quale partecipano Legambiente e Parco Nazionale, mirava a ripulire almeno in parte le spiagge battute dalle mareggiate di fine autunno che aveva trasformato Mola in una vera e propria discarica di rifiuti – soprattutto di plastica – portati dal mare, ma anche imbarcazioni e altri materiali.
Maria Frangioni, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano ha ricordato che i volontari all’opera erano decine e che nonostante pioggia e vento gelido, ‘alla fine forse è stata la più partecipata pulizia di Mola forse fatta nella storia di Legambiente’.
Umberto Mazzantini, consigliere del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha spiegato quali sono i progetti dell’Ente per recuperare Mola: divieto di ingresso ai mezzi motorizzati; ricostruzione di una duna costiera con dietro un laghetto salmastro; realizzazione di due stagni di acqua dolce; la trasformazione già in corso di un rudere in un centro visite con due piccoli stagni dedicati alle zone umide.
Mazzantini ha detto che “è un progetto che punta a rendere davvero Mola quel rifugio per le specie migratrici e stanziali che ormai avevamo quasi del tutto perso. Quella che oggi sembra un’area devastata potrà risorgere e occorre procedere rapidamente anche alla rimozione delle troppe barche abbandonate e portate dalla mareggiata. Il Parco si sta muovendo anche per risolvere presto questo problema”.