Il progetto Polis di Libera Toscana si è aggiudicato il bando del Consiglio regionale toscano “Educazione alla legalità” istituito con i fondi – più di 70 mila euro – derivanti dai rimborsi per l’esercizio del mandato dei consiglieri nel periodo del lockdown. Un bando straordinario che testimonia la forte presa di coscienza dei consiglieri toscani riguardo all’importanza di diffondere la cultura della legalità fra i giovani.
Gli obiettivi
Un’iniziativa sostenuta con forza dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, secondo il quale il progetto ha l’obiettivo di “diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile fra i giovani, aumentare il senso di rispetto per la cosa pubblica, rafforzare la prevenzione di attività criminose, favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio. Come istituzioni – prosegue Mazzeo – sentiamo forte il dovere di spargere il seme dell’educazione civica e del rispetto della legalità fra le ragazze e i ragazzi delle nostre scuole“.
Combattere la mafia in Toscana
“Combatteremo ogni tipo di mafia. Senza se e senza ma, tutti insieme”
“La sfida è imparare a riconoscere la mafia che in Toscana si palesa in modo diverso che in altre zone d’Italia” ha spiegato Antonio Mazzeo. “Non abbiamo forse un sentore quotidiano della sua presenza, ma c’è ed opera in maniera diversa e non meno pericolosa: in Toscana la mafia, direi le mafie, provano a investire e a infiltrarsi nel nostro territorio in maniera silente tentando di investire risorse illecite nell’economia legale e attraverso canali leciti. Come istituzioni e amministratori locali dobbiamo monitorare e tenere l’attenzione altissima, incentivando cittadini e imprenditori a segnalare tutti quei fenomeni che potrebbero essere a rischio. Oggi vogliamo ribadire che combatteremo ogni tipo di mafia senza se e senza ma e tutti insieme saremo sempre più impegnati ad essere vere e proprie sentinelle della legalità”.
La battaglia culturale
“L’educazione alla legalità è quanto mai importante in questa Regione perché i dati della Fondazione Caponnetto ci preoccupano molto, parlano di un 95% di imprenditori toscani a rischio di contatto con la criminalità“ aggiunge il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Casucci. “Si deve partire dalle scuole per cominciare una battaglia culturale. Nessuno si può sentire al riparo da rischi di infiltrazioni della malavita organizzata. Abbiamo anche un alto numero di beni confiscati alle mafie, più di 600 in Toscana. Sono cifre che devono invitare ad agire e noi lo stiamo facendo”.
Il ruolo dei giovani
“La legalità deve essere una sfida collettiva, e i protagonisti di questa sfida crediamo che siano i giovani” ha spiegato il vicepresidente dell’assemblea legislativa Stefano Scaramelli. “È una dimensione culturale nuova. Ai giovani viene chiesto uno sforzo ulteriore, di mettersi in discussione, soprattutto dopo la pandemia, per trovare anche un livello di motivazione nuovo. E questa può essere una sfida che mette insieme le persone. La Toscana è una terra che deve fare della legalità uno dei principi cardine, uno stile di vita, e credo che i ragazzi siano i migliori interpreti in grado di poter affrontare questa sfida”.
“È la prima volta che il Consiglio regionale sceglie di investire così tanto su questa tematica, e questo significa che il lavoro che svolgiamo da anni sta dando i suoi frutti” commenta il referente di Libera, don Andrea Bigalli. “Non ci stancheremo mai di dire che prendere consapevolezza dei pericoli di penetrazione di forme dirette o indirette della criminalità organizzata nel tessuto economico, sociale e istituzionale della Toscana è sempre più impellente“.
E ora?
Grazie a questi fondi, dunque, Libera Toscana e l’associazione Le Discipline potranno organizzare numerose iniziative di educazione alla legalità nelle scuole di tutta la regione e cinque campi di E!State Liberi! sul territorio. Questi ultimi sono una preziosa opportunità per tutti, in quanto saranno quasi a costo zero e quindi aperti a chiunque senta la voglia di fare un’esperienza così formativa e importante di condivisione, scambio e formazione. A tutto ciò si aggiungeranno gite di formazione sulla proprietà di Suvignano confiscata alla mafia e data in gestione alla Regione, che sarà teatro anche di tre dei cinque campi estivi.
“Il progetto – aggiunge Giulia Bartolini, coreferente di Libera – prevede anche un percorso di formazione in collaborazione con gli studenti del Parlamento della Regione, con incontri già avviati che culmineranno in uno dei campi fatti con la collaborazione e la partecipazione di alcuni dei sessanta rappresentanti degli Istituti secondari di secondo grado della Toscana. Sarà un lavoro basato sulla professionalità e sulla serietà, perché per affrontare queste tematiche serve preparazione, tempo e soprattutto risorse e siamo felici che anche il Consiglio regionale abbia preso coscienza di questo”.