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Educare alla parità di genere, un progetto contro gli stereotipi

L’iniziativa elaborata dalla Provincia di Arezzo e sostenuta dalla Regione Toscana: lezioni, incontri, laboratori per docenti e studenti

Parità di genere nella scuola

Edu.li.st.”, acronimo di Educare liberi da stereotipi, è il progetto è elaborato dalla Provincia di Arezzo e sostenuto dalla Regione Toscana. Lezioni, incontri, laboratori assieme a docenti universitari e mondo del terzo settore per promuovere l’educazione alla parità di genere tra insegnanti e studenti, dalla scuola dell’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado.

Il progetto ha ottenuto un contributo di circa 549 mila euro in 3 anni, attraverso i fondi del PR FSE+2021-2027. Le iniziative sono state presentate dal presidente della Provincia di Arezzo, Alessandro Polcri, e dall’assessora a a istruzione e pari opportunità della Regione Toscana, Alessandra Nardini.

Alessandra Nardini e Alessandro Polcri

Nardini: una promessa mantenuta

Il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 ‘Cittadinanza di genere’ – afferma l’assessora Nardiniera una impegno che ci eravamo presi in questa legislatura perché crediamo fermamente che combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere sia un preciso dovere delle istituzioni”. “

“Se vogliamo farlo concretamente – aggiunge – dobbiamo partire dall’educazione, dal rimuovere pregiudizi, destrutturare stereotipi e ruoli di genere. Dobbiamo, dunque, cambiare la cultura del nostro Paese, della nostra società, superando quel rapporto storicamente diseguale tra donne e uomini e sconfiggendo il patriarcato che, al netto di quello che alcuni dicono, esiste ancora, eccome”.

“Ecco perché – spiega Nardini – siamo partiti nel 2022 con un primo bando, che allora definimmo sperimentale, che andava a rifinanziare la legge regionale con complessivi 800mila euro, ed oggi lo incrementiamo notevolmente e diamo continuità a questi interventi, attraverso un bando triennale finanziato con 5,7 milioni a livello regionale”.

I bilanci di genere e i progetti nelle scuole

“Come nel 2022, tra le azioni che le Province possono mettere in campo con queste risorse – sottolinea Nardini – ci sono i bilanci di genere e i progetti di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado, azione che ho voluto anche in questo bando obbligatoria per accedere al finanziamento, perché sono fermamente convinta che questa sia la sola strada per prevenire, per impedire in futuro che disuguaglianze e discriminazioni continuino a verificarsi”.

La nostra scelta di destinare queste risorse alle Province consentendo loro di poter tornare ad esercitare appieno una loro competenza, quella sulle pari opportunità, non era scontata, ma siamo convinti che la collaborazione tra le diverse istituzioni sia fondamentale. Le Province meritano di tornare ad essere valorizzate e riconosciute, dopo anni in cui sono state depauperate di risorse, economiche e umane. Con questo bando uniamo le forze, per portare avanti insieme questa battaglia di civiltà” conclude l’assessora.

L’impegno della Provincia di Arezzo

Il presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri ha sottolineato che “parlare di stereotipi, significa affrontare un argomento più che mai attuale, perché a livello culturale permangono ancora forti resistenze, nel considerare donne e uomini come persone a cui spettano invece le stesse opportunità di crescita e di sviluppo su tutti i fronti, da quello educativo sin dall’infanzia fino a quello formativo, lavorativo, politico e sociale in età adulta. Una progettualità di carattere triennale permette di approfondire tematiche in tutto il territorio, in ambito formativo e scolastico, con l’obiettivo di sensibilizzare docenti e studenti in modo da riconoscere, analizzare ed infine superare ed abbattere le forme ancora frequenti e discriminatorie degli stereotipi di genere”.

Il percorso di formazione ad Arezzo

Per la formazione delle e degli insegnanti, il percorso di sensibilizzazione nelle scuole dell’infanzia e primarie verrà realizzato da una docente dell’Università di Firenze. Sono programmati moduli da 16 ore ciascuno, suddivisi in 4 incontri. Approfondiranno i temi relativi alla costruzione dell’identità di genere maschile e femminile attraverso l’analisi e la decodifica di alcune pratiche sessiste.

Nelle scuole secondarie, di primo e secondo grado, la formazione sarà curata da docenti dell’Università degli Studi Milano – Bicocca. In questo caso i moduli organizzati in 4 incontri e sempre in modalità mista (presenza/on line) dureranno 20 ore ciascuno.

Successivamente saranno avviate le attività laboratoriali con studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie, realizzate da enti del Terzo settore. Si tratterà di laboratori da 20 ore organizzate annualmente.

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