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Economia, Toscana in crisi per la pandemia: tra i più colpiti export, turismo e moda

Il rapporto della Banca d’Italia sull’andamento dei primi sei mesi del 2020 mostra una flessione del 12% dell’attività economica e un’occupazione che cala meno che a livello nazionale

 

La pandemia di Covid-19 ha colpito duro anche l’economia della Toscana, soprattutto per la crisi globale che ha affossato le esportazioni, da sempre volano del sistema regionale, ma anche per la contrazione dei consumi interni e il crollo delle presenze straniere che ha impattato sul turismo.

L’occupazione ha retto meglio che nel resto d’Italia e in estate si è registrata una parziale ripresa in tutti i settori ma ora è presto per fare previsioni: una eventuale ripresa nel 2021 sarà legata a doppio filo all’andamento della pandemia e soprattutto all’arrivo di un vaccino o di cure efficaci.
È questa la sintesi del rapporto sull’andamento congiunturale dell’economia della Toscana nei primi sei mesi del 2020 curato dalla Banca d’Italia, che è stato presentato oggi nella sede di Firenze.

Fatturati in calo, l’export segna -15,4%

Per il primo semestre del 2020, l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), sviluppato dalla Banca d’Italia, segnala una flessione di quasi il 12%, in linea con la media italiana.

“È una crisi pandemica senza precedenti, che è arrivata in un momento di debolezza congiunturale diffusa – spiega Silvia Del Prete, coordinatrice del gruppo che ha curato il rapporto della Banca d’Italia – già per il 2019 si stima una crescita del Pil toscano di appena lo 0,1%, la crisi attuale determinerà una caduta molto consistente del Pil del 2020.”

Nell’industria il sondaggio della Banca d’Italia, effettuato su un campione di oltre 400 imprese, evidenzia una riduzione diffusa del fatturato, più intensa per tutta la filiera della moda e per le aziende più piccole. La pandemia ha anche frenato gli investimenti, rivisti al ribasso da oltre un terzo delle aziende.

Ma soprattutto è stato colpito duramente l’export, che era il traino della crescita toscana, a causa della restrizione alle attività produttive, messa in atto durante il lockdown di marzo, e della dimensione globale dell’emergenza sanitaria, che ha frenato la domanda estera di prodotti toscani. In media si registra un calo del 15,4% (in linea con la media italiana del -15,3%) delle esportazioni nel primo semestre del 2020, principalmente per la moda e la meccanica, mentre la farmaceutica ha continuato a vendere all’estero.

Turismo in crisi, regge l’occupazione

L’attività del terziario si è fortemente contratta: due terzi delle imprese intervistate nel sondaggio hanno segnalato un calo del fatturato nei primi nove mesi del 2020.
Colpito maggiormente il turismo, che in Toscana vale il 10% del Pil: i flussi turistici si sono azzerati da marzo a maggio, in estate c’è stata una leggera ripresa ma inferiore alla media italiana. La Toscana infatti ha scontato il fatto di essere specializzata in un turismo extra europeo che quest’anno non ha visitato come sempre le città d’arte.
L’edilizia in estate ha segnato un moderato recupero delle attività, mentre nel comparto residenziale le compravendite, in aumento dal 2014, sono calate di un quinto.

L’occupazione nel primo semestre è diminuita, ma meno che in Italia. La contrazione infatti è dello 0,8%, a fronte di una media nazionale del -1,7%. La perdita di posizioni lavorative ha colpito maggiormente i giovani, le donne e gli occupati nel settore dei servizi turistici e alla persona.

Previsioni difficili: tutto dipende dall’evoluzione della pandemia

Mentre il credito alle imprese non è diminuito, i riflessi negativi della crisi sul reddito e sui consumi hanno determinato un rallentamento dell’indebitamento delle famiglie, in particolare nella componente dei prestiti al consumo. Alla fine di giugno i finanziamenti concessi da banche e società finanziarie alle famiglie consumatrici toscane erano cresciuti dell’1,8% su base annua (3,5 a dicembre 2019).

Difficile fare previsioni spiegano gli esperti della Banca d’Italia. In questo momento i consumi sono penalizzati e la propensione al risparmio è raddoppiata, in Toscana come in tutta Europa, il che riflette un abbattimento dei consumi e anche una riduzione generalizzata dei redditi. Le prospettive quindi restano fortemente condizionate dall’incertezza sull’evoluzione della pandemia e sulla seconda ondata che stiamo vivendo.

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