Il rilancio del sistema produttivo in Toscana passa dalla capacità dei comparti moda, turismo e agroalimentare di affrontare e gestire le sfide del mercato globale. Il Rapporto 2022 della Community Toscana a cura di “The European House – Ambrosetti” è stato al centro di un dibattito che ha visto esprimersi e confrontarsi operatori, aziende, investitori, politici, analisti e operatori. Gli assessori Stefania Saccardi e Leonardo Marras, ognuno per le deleghe di competenza, hanno tracciato i possibili scenari per la Toscana.
La scelta di un incontro corale, in cui tutti gli attori che compongono la piattaforma della Community Toscana, potessero intervenire e portare il loro contributo ha consentito di analizzare vulnerabilità e punti di forza della regione e tracciare una strada da percorrere.
Il valore dell’agroalimentare
Sul valore del comparto agroalimentare in Toscana la congiuntura internazionale e i riflessi del conflitto in Ucraina, hanno spinto a interrogarsi sull’importanza di diversificare i mercati e sull’importanza per le aziende di unire le forze per sfruttare al meglio le possibilità offerte in termini di finanziamenti europei, statali e regionali e per una maggiore competitività.
La vicepresidente e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi ha ricordato il ruolo svolto dai consorzi e gli obiettivi centrati dal comparto agrifood proprio grazie alla capacità di aggregazione. “Occorre imparare a stare insieme – ha spiegato Saccardi – senza perdere la propria identità o la propria tradizione, ma facendo massa critica”.
Un modo per affrontare la sfida globale senza complessi di inferiorità. Senza rinunciare alla propria identità ma anzi rivendicando l’appartenenza come i consorzi del vino hanno insegnato negli ultimi anni con l’introduzione di Uga e sottozone. O l’inserimento di Toscana nelle etichette di tanti oli e vini. Insomma un segno di appartenenza, un modo come nel caso dell’olio toscano “per ribadire che è diverso dagli altri: può piacere o non piacere, ma è ineludibile che sia diverso”.
Uniti per affrontare il mercato
Aggregazione per affrontare anche le richieste sempre più pressanti del mercato, per modernizzarsi, anche in agricoltura, e percorrere con convinzione la strada che porta verso la sostenibilità, ambientale ma anche sociale. “I politici non possono essere imprenditori – ha concluso – Ma possono orientare ed aiutare le imprese a crescere, scegliendo dove e come utilizzare le risorse europee. Possono creare le opportunità legislative per sviluppare un determinato ecosistema economico”. Insomma una politica al fianco dell’imprenditore nel compiere scelte strategiche e soprattutto nell’affrontare cambi di passo, magari semplificando come si è augurata la Saccardi.
La moda e lo spirito di squadra
Un maggiore spirito di squadra è stato auspicato dall’assessore all’economia Leonardo Marras quando il discorso si è spostato sul fronte moda. Se è innegabile che le dimensioni a dir poco ridotte di molte aziende è da una parte il vanto del Made in Italy e dall’altro un limite, è indubbio il ruolo che la Toscana esprime a livello nazionale nel mondo delle griffe. Il peso che la regione ha in termini di produzione e, in particolare nel settore della pelle, la leadership indiscussa va riconsiderato alla luce della ripartenza post pandemia.
La massa critica delle piccole imprese
“Piccole e medie imprese – ha sottolineato Marras – oggi fanno fatica a volte a star dietro alle indicazioni delle grandi aziende a capo della filiera. Mettersi insieme per fare massa critica sarebbe auspicabile, prima di far morire alcune realtà senza la certezza che poi quel testimone di saper fare diffuso sia raccolto da chi sta attorno. Compito delle istituzioni è aiutare l’attrazione di investimenti ma anche orientare, con politiche pubbliche, l’aggregazione di aziende”. Marras ha avanzato anche una possibile soluzione: “si potrebbe ricorrere a incentivi fiscali”. Nella fattispecie l’assessore ha ipotizzato il ricorso a minibond per creare forme di finanziamento alternative ai canali bancari.
Turismo, un Rinascimento senza fine
Per il turismo, che ha registrato un autentico exploit dopo il periodo drammatico della pandemia, Marras ha auspicato soprattutto l’attenzione al rispetto per l’ambiente. Insomma un’ospitalità diffusa, non solo nelle grandi città, sostenibile “in modo da poter essere un valore aggiunto anche per questo settore”. Solo così l’esperienza del turista potrà essere un “viaggio rigenerativo – ha concluso Marras – o per citare il fortunato claim scelto per la Toscana un ‘Rinascimento senza fine’“.