Dal vino all’alta moda “la Toscana e l’area fiorentina possono e devono confidare nell’alta qualità e nell’unicità dei loro prodotti per ridurre l’impatto della guerra dei dazi”. È l’analisi di Carlo Cottarelli, tra gli economisti italiani più quotati a livello internazionale e direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano.
L’occasione per avere Cottarelli a Firenze è stata la presentazione del Rapporto sull’economia provinciale durante la Giornata dell’economia che si è svolta nell’auditorium della Camera di commercio di Firenze. Il Report delinea un possibile calo dell’export fiorentino fino a 800 milioni di euro se dovessero essere confermati i dazi americani nelle percentuali ipotizzate qualche settimana fa.
“Ieri il Fondo monetario internazionale ha delineato un possibile impatto dei dazi sull’economia mondiale che non è così pesante come lo sono stati la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia da coronavirus” è tuttavia la parola di speranza portata da Cottarelli.
Possibile un accordo Stati Uniti-Europa
“Se ci si ferma a questo punto, non pare che i dazi possano essere causa di recessione, non sarà un disastro insomma” ha aggiunto l’economista, che giudica possibile un accordo tra Stati Uniti ed Europa senza che quest’ultima debba fare grandi sforzi e vede, piuttosto, nell’aspro confronto tra Stati Uniti d’America e Cina tensioni che richiamano in modo sinistro analoghe situazioni che dettero origine alle guerre mondiali.
“La crescita dell’economia cinese rallenta? Per la Cina potrebbe essere un motivo in più, come accaduto nella storia, per accelerare lo scontro prima che sia troppo tardi” ha aggiunto l’esperto.
Il peso della burocrazia sull’economia interna
Tornando alla situazione interna, “la carenza di riforme dirette a risolvere i problemi strutturali del Paese” è, secondo Cottarelli, la prima causa di una crescita italiana insufficiente e sotto i livelli medi. “Qualcosa, anche se non abbastanza, è stato fatto per semplificare la giustizia. Mentre non fa passi avanti la riforma della burocrazia, che pesa sulle aziende e sul funzionamento della pubblica amministrazione”.
Il ritorno della Giornata dell’economia
L’evento in auditorium è stato aperto dai saluti del presidente della Camera di commercio, Massimo Manetti. “Dopo oltre 10 anni – ha detto Manetti – per la prima volta la Camera di commercio di Firenze torna a tenere una ‘Giornata dell’economia’, appuntamento che vogliamo rilanciare affinché divenga evento di riferimento per riflettere sull’andamento dell’economia fiorentina nel suo complesso. Ad aiutarci, in questa occasione, abbiamo chiamato uno tra gli economisti italiani più quotati a livello internazionale, Carlo Cottarelli”, ha aggiunto il presidente della Camera, che ha citato alcune delle emergenze per il territorio: crisi geopolitica e minaccia dazi, caro energia, crisi della moda.
Nel 2024 l’economia provinciale tiene
L’intervento di Cottarelli è stato introdotto dal segretario generale Salvini, che ha presentato il Rapporto sull’economia provinciale caratterizzata da una sostanziale tenuta nel 2024 (+0,6% di valore aggiunto prodotto) e l’attesa di un biennio 2025-2026 con poche possibilità di accelerazione (+0,4% nel 2025 è la previsione).
“Pesano la crisi della moda (soprattutto pelletteria), e del manifatturiero in generale – ha aggiunto il segretario generale della Camera di commercio – in parte ammortizzata dal terziario, non solo per il positivo andamento del turismo, ma anche per la crescita di terziario high tech e avanzato, attività finanziarie e immobiliari, insieme ad una migliore dinamicità delle costruzioni, comparto che però dovrebbe peggiorare nel 2025. Sulle stime ‘aleggia’ il ciclo internazionale, offuscato dall’introduzione dei dazi statunitensi, che minaccia effetti sulla nostra economia locale, visti i valori dei legami commerciali tra il nostro territorio e gli Usa: negli Stati Uniti le imprese della metrocittà ricavano 6 dei 24 miliardi dell’export totale di area, 6 miliardi che in pratica rappresentano il 10% di quanto l’Italia ottiene complessivamente dalle vendite negli Usa”.
Dopo una crescita del 20% delle esportazioni complessive dall’area fiorentina nel 2024, l’Ufficio studi di Camera di commercio stima cali dello 0,8% nel 2025 e dello 0,4% nel 2026. Ancora più sensibile la frenata delle importazioni: si passa dal +13,9% del 2024 al -4,8% previsto nel 2025 e al -4,5% nel 2026.