In provincia di Siena nascono tre nuove cooperative di comunità, che devono il loro nome al fatto che gran parte o quasi tutti gli abitanti dei borghi dove nascono ne sono soci. Nel comune di Castiglione d’Orcia le due cooperative si occuperanno di rilancio turistico dei borghi, mentre a San Casciano dei Bagni la cooperativa porta avanti un progetto di economia circolare.
Finora la più famosa cooperativa di comunità in Toscana era quella del Teatro povero di Monticchiello, adesso, su spinta anche del bando della Regione – che ha finanziato a dicembre 25 progetti di altrettante realtà con 1 milione e 200mila euro – molte altre cooperative sparse in Toscana stanno nascendo.
Si creano così occasioni di lavoro e gli utili vengono investiti in servizi per i residenti, come nel Senese dove l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli è stato ieri e dove stanno nascendo tre diverse cooperative.
In particolare a Vivo d’Orcia gli abitanti, in tutto cinque famiglie, hanno deciso di ripartire dall’acqua del fiume che si chiama come il borgo che nel Medioevo muoveva le cartiere, più tardi ha permesso la nascita di numerosi opifici mentre nel secolo scorso è stata utilizzata per produrre energia elettrica, con una piccola centrale oggi dismessa. “Le condotte costruite attorno alle sorgenti che danno vita all’acquedotto del Fiora, che arriva fino a Siena, in Val di Chiana e a Grosseto – confessa Bugli che le ha scoperte ieri – sono un viaggio affascinante e unico”, in grado da sole di attirare turisti. Nei dintorni c’è anche un eremo e un parco. Si studiano così percorsi, da fare a piedi o in bicicletta e si pensa anche al rilancio di antichi allevamenti di trota. Il parco già c’era, spiegano i soci della cooperativa, ma va messo a sistema e poi promosso: la spesa prevista è 71mila euro, 50mila ce li metterà la Regione.
Poco più in là, nella vicina frazione di Campiglia d’Orcia, si vuol invece creare un albergo diffuso. E’ il progetto della seconda cooperativa, coordinata da un gruppo di giovani attivi nel volontariato, ma si sposa benissimo con i sogni di Vivo. Si pensa anche all’organizzazione di servizi di catering, al noleggio di biciclette elettriche e alla creazione di orti, frutteti e allevamenti sociali, ad interventi domiciliari pure in favore delle persone anziane e da finanziare con gli utili della cooperativa. Turisti e servizi per i residenti insomma, di pari passo. Servono 120 mila euro: 70mila li raccoglierà la cooperativa, con 50mila contribuirà la Regione.
A San Casciano dei Bagni l’obiettivo è invece creare una cooperativa, prevalentemente femminile, che sogna un’economia circolare, dove non ci sono (o quasi) rifiuti e tutto si ricicla e rilavora, partendo dalla lana e dal legno. Ma stanno anche riaprendo vetrine da tempo serrate, si sta lavorando ad un negozio e-commerce che ospiterà i prodotti della cooperativa e quelli pure di altri piccoli negozi. Si progetta un ufficio ‘condiviso’, per offrire tutti quei servizi necessari in un piccolo borgo. La spesa prevista è di 77 mila euro: ancora 50mila il contributo della Regione.
“Un bel progetto – commenta l’assessore Bugli, accolto ieri in paese – con parole come collaborazione, senso di comunità ed economia circolar e che si ripetono spesso in questo genere di esperienze dove si mettono insieme le professionalità di interi paesi”. “Progetti – aggiunge – che stanno contagiando anche altri territori. E infatti all’iniziativa di ieri a San Casciano dei Bagni c’erano anche sindaci di altri comuni, che già chiedono se ci sarà un secondo bando regionale”.