IED Firenze presenta la mostra aperta fino al 7 dicembre “Eco-esistenze: forme del naturale e dell’artificiale” una collettiva che indaga come gli spazi naturali e artificiali convergono tra loro.
In mostra le opere dei giovani studenti e studentesse: Leone Contini, Simone Donati, Claudia Losi, Elena Mazzi, Eléna Nemkova, Caterina Sbrana e Nicola Toffolini.
Tema dell’esposizione il rapido sviluppo della tecnologia, dei processi produttivi e dei sistemi sociali, che ha fatto sì che le barriere tra naturale e artificiale siano diventate sempre più permeabili e complesse.
La mostra
Eco-esistenze presenta un nuovo approccio agli spazi educativi di IED, rinnovati per l’occasione e trasformati dagli artisti in spazi espositivi.
La mostre mira a riconsiderare e rivalutare la relazione tra l’uomo e la natura: in un momento in cui i prodotti e le attività umane si sono ormai mescolati interamente con ciò che un tempo era considerato una sfera separata della natura, si mette in discussione la dualità tra l’uomo e l’ambiente.
Come definire quindi questa realtà in cui il rapporto tra uomo e natura è sospeso?
Leone Contini propone un video e una installazione site-specific: esplorando la periferia di Firenze, l’artista indaga la relazione esistente tra piante, animali e persone che abitano una particolare area della città.
Simone Donati presenta una serie di fotografie che mostrano alcuni luoghi dell’Appennino meridionale italiano dove piccole comunità hanno scelto di vivere stabilmente mantenendo vivo il loro rapporto con un paesaggio aspro ed ostile.
Claudia Losi espone una serie di dieci tele ricamate, realizzate nel 2007 negli Emirati Arabi Uniti su commissione della Sharjah Biennial 8, dove sono ricostruite le origini organiche e minerali del petrolio e dei suoi derivati, ripercorrendo il tempo fossile a cui appartengono, inserendosi così nella ricerca che l’artista porta avanti intorno ai processi naturali che influenzano la sfera economica, politica e ambientale.
Elena Mazzi presenta un video, realizzato grazie al finanziamento di “Cantica21 Italian Contemporary Art Everywhere”, che analizza le trasformazioni economiche e geopolitiche delle zone artiche aprendo una “Rotta del Nord” che collegherà Europa, Russia e Cina.
Eléna Nemkova espone una selezione di sculture che esplorano il naturale e l’artificiale incorporando elementi organici come pietre, fossili, legno e polvere di lava con elementi artificiali e oggetti stampati in 3D.
Caterina Sbrana mostra due dipinti e un bassorilievo eseguito premendo le capsule dei papaveri, raccolti durante la stagione di fioritura, sulla tela al fine di realizzare la mappatura di un terzo paesaggio urbano esplorando contemporaneamente il rapporto tra le aree verdi periferiche e la città.
Nicola Toffolini propone tre disegni dettagliati e intricati che approfondiscono i processi naturali all’interno di un mondo che cambia, riflettendo su come i meccanismi ambientali possono ancora prosperare ed esistere in un paesaggio così mutevole.
Le riflessioni proposte nella mostra saranno ulteriormente ampliate dagli artisti attraverso un “public program” dove ognuno di loro allargherà il campo di indagine proponendo attività che attraverso processi collettivi proporranno nuove prospettive di incontro fra uomo e natura
I workshop includeranno esplorazioni degli spazi della città di Firenze con il pubblico superando i confini degli spazi artificiali e naturali.
Passeggiate, laboratori, conferenze e discussioni si terranno in giardini, parchi e altri spazi limitrofi.