Garantire la sicurezza delle aree sensibili della rete ferroviaria italiana, dalle quali dipende l’alimentazione delle linee o che sono a rischio terroristico, e controllare anche gli accessi a quelle zone remote, sparse per il Paese, nelle quali la società Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) stocca materiale di valore. È questo il compito della innovativa Drone Box, un aeroporto mobile e completamente automatizzato per droni volanti, unica nel suo genere nel panorama europeo, brevetto del Gruppo FS Italiane, progettata e realizzata nell’ambito della collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione e Scienze matematiche dell’Università di Siena e RFI.
sfoglia la galleryLa Drone Box risponde a un’esigenza operativa individuata dalla Direzione Centrale Protezione Aziendale del Gruppo FS Italiane, su commissione della quale è nata una sinergia per attività di trasferimento tecnologico tra il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Ateneo senese, rappresentato dal VISLAb (VIsion and Smart sensors Laboratory), sotto la supervisione del professor Alessandro Mecocci, e dal LEEME (Laboratorio di elettronica, elettrotecnica e misure elettroniche), sotto la supervisione del professor Valerio Vignoli, e Rete Ferroviaria Italiana – Ricerca e Sviluppo.
Il macchinario, controllabile anche da remoto, ad esempio dalla Sala Situazioni Sicurezza di RFI a Roma, può funzionare per alcuni mesi senza alcun presidio umano svolgendo missioni ispettive in completa autonomia, registrando i video di ciascuna missione e inviandoli alla sala di controllo, generando allarmi automatici e attivando specifici voli per verificare chi o cosa ha generato l’evento. La Drone Box è mobile e può essere spostata da un luogo a un altro e riprogrammata, sempre da remoto, per svolgere il controllo automatizzato di ogni nuova area.
“La Drone Box – ha detto il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati – è la migliore dimostrazione della capacità della ricerca universitaria di contribuire all’innovazione del Paese e l’interesse di RFI, che ci onora e che ringrazio, è un esempio di come i risultati di tali ricerche possano essere efficacemente trasferiti al sistema produttivo”.
“Il sistema sviluppato è estremamente avanzato – ha spiegato il professor Alessandro Mecocci – e rispetto alle altre piattaforme commerciali attualmente esistenti in Europa presenta soluzioni innovative, maggiore flessibilità operativa e prestazioni superiori. Inoltre, il volo del drone è controllato sia tramite Gps sia tramite visione artificiale. La centralità di questo tipo di realizzazione – ha aggiunto Mecocci – deriva anche dal fatto che i droni volanti sono in procinto di cambiare completamente lo scenario tecnologico contemporaneo, introducendo un vero e proprio stravolgimento del modo di fare in moltissimi ambiti della nostra vita futura. Ad esempio, si pensi alle operazioni di supporto all’individuazione delle persone durante le operazioni di salvataggio a seguito di emergenze, alla valutazione dei danni prodotti da catastrofi di origine naturale e non, al trasporto di medicinali in zone difficilmente raggiungibili via terra e a tante altre applicazioni, in agricoltura, edilizia, nella comunicazione”.