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Dopo 45 anni al Maggio Musicale Fiorentino torna in scena “Norma” il capolavoro di Vincenzo Bellini

Norma è interpretata dalla soprano Jessica Pratt, sul podio Michele Spotti, con la regia di Andrea De Rosa. Quattro gli spettacoli in programma: domenica 9 marzo alle ore 17, l’11 e il 14 marzo alle ore 20 e il 16 marzo alle ore 15:30. La prova generale del 6 marzo alle 15.30 è gratuita per gli under 30

Dal 9 al 16 marzo al teatro del Maggio Musicale Fiorentino dopo oltre 45 anni torna il capolavoro di Vincenzo Bellini: Norma. 

Bellini compose l’opera nel 1831 per la nuova stagione scaligera di Carnevale. Il soggetto scelto dal compositore e dal librettista Felice Romani fu Norma, ou L’infanticide, tragedia in cinque atti di Louis-Alexandre Soumet.

La storia è ambientata nella Gallia di epoca romana e racconta la storia di Norma una sacerdotessa forte e devota al suo popolo, ma intrappolata in un conflitto interiore. Norma è divisa tra il dovere religioso e l’amore per Pollione, un comandante romano, da cui ha avuto due figli.

Quando scopre il tradimento di Pollione, che ha preso un’altra amante, Norma è travolta dalla gelosia e dalla disperazione. La sua lotta interiore culmina in un sacrificio finale, dove, pur di salvare il suo popolo e redimersi, sceglie la morte piuttosto che la vita con il suo amato.

Norma al Maggio: tutti gli interpreti

Sul podio fiorentino, alla testa dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, il Maestro Michele Spotti, la regia è curata da Andrea De Rosa.

La soprano Jessica Pratt interpreta la protagonista: Norma la sacerdotessa della Gallia. Maria Laura Iacobellis interpreta Adalgisa; Mert Süngü, al suo debutto sulle scene del Maggio, è Pollione e Riccardo Zanellato, che ha debuttato nelle stagioni del Teatro nell’autunno del 1996, veste i panni di Oroveso.

Chiudono il cast vocale due talenti dell’Accademia del Maggio: Elizaveta Shuvalova nella parte di Clotilde e Yaozhou Hou in quella di Flavio.

La prima recita è in cartellone domenica 9 marzo alle ore 17; altri tre sono gli spettacoli in programma: l’11 e il 14 marzo alle ore 20 e il 16 marzo alle ore 15:30.

La prova generale del 6 marzo alle 15.30 è gratuita per gli under 30.

Il Maestro Michele Spotti, di ritorno sul podio del Maggio ha raccontato: “Norma è uno dei più grandi capolavori del belcanto e forse quello che, insieme alla Semiramide di Rossini, può considerarsi una vera enciclopedia sullo stile dell’epoca. Dal punto di vista musicale, l’opera di Bellini rappresenta senza dubbio una delle pagine più belle mai scritte, per creatività e intensità che superano ogni immaginazione. Rapportarsi a un capolavoro del genere dà la sensazione di dirigere una chimera racchiusa in un esoscheletro troppo piccolo per contenerne la grandezza. La potenza e l’intensità di ogni singola croma, presenti anche nei continui accompagnamenti tipici dello stile belliniano, costituiscono l’essenza dell’opera, ma l’elemento che assolutamente più mi entusiasma di Norma è il collegamento fra i numeri musicali. Il dramma scorre inesorabile senza soluzione di continuità in un fluire di emozioni e sensazioni che mantengono il discorso musicale sempre vivo. Dal punto di vista dell’orchestrazione, il genio belliniano raggiunge apici in particolar modo in alcune scene, che appaiono a dir poco futuristiche. La tensione va mantenuta costante, ma al tempo stesso la musica deve fluire, affinché si trovi un equilibrio e si possa dare un’enfasi ai passaggi più celebri”.

Norma è uno dei più grandi capolavori del belcanto. Dal punto di vista musicale rappresenta senza dubbio una delle pagine più belle mai scritte. Rapportarsi a un capolavoro del genere dà la sensazione di dirigere una chimera racchiusa in un esoscheletro troppo piccolo per contenerne la grandezza

Il regista Andrea De Rosa parlando del nuovo allestimento ha sottolineato come la ‘sua’ Norma non punta a ricostruire in modo certosino gli ambienti descritti nel libretto ma neppure ad attualizzarlo in modo eccessivo: “Definirei il mio allestimento di Norma una reinterpretazione, vale a dire la traduzione del contesto dell’opera in ottica moderna. Quindi non ci troviamo esattamente nella Gallia invasa dai romani, ma siamo comunque in un qualche Paese occupato da milizie straniere”.

Un altro aspetto decisamente importante è la messa in funzione dei nuovi ponti mobili della Sala Grande del Maggio: “L’opera richiede una doppia scenografia, ossia una esterna per il plot storico, quello della dominazione romana sulla Gallia, l’altra interna per il plot privato, la vicenda intima di Norma, Pollione e Adalgisa, in cui ho chiesto ai cantanti di recitare come attori di prosa: per passare rapidamente da una scenografia all’altra, il Teatro del Maggio mette in funzione per la prima volta il nuovo sistema di ponti mobili. Pensando invece ai soldati invasori, che sono parte essenziale della vicenda, e per dar corpo alla loro ferocia, ci siamo ricordati delle sevizie perpetrate dai militari statunitensi a danno dei detenuti nel carcere iracheno di Abu Ghraib”.

Un altro ritorno, che segna un debutto anche molto atteso, è quello di un’artista ormai ‘di casa’ al Teatro del Maggio la soprano Jessica Pratt :È sempre un enorme piacere poter essere nuovamente qui a Firenze, che ormai sento come la mia città, e poter lavorare ancora con questa formidabile Orchestra e con il Coro del Maggio. La parte di Norma, come risaputo, è davvero molto complessa; è impegnativa da un punto di vista drammatico e una vera sfida dal punto di vista vocale. Serve infatti una grande abilità non solo lirica, ma anche belcantista, e questo per poter abbracciare tutte le sfumature richieste da questo grande capolavoro di Bellini. Per me sarà il debutto come Norma e ho trovato in questo personaggio una grande forza, ma è al contempo molto vulnerabile: è davvero un’opera affascinante che non vedo l’ora di affrontare. Insieme a Andrea De Rosa, con cui ho già collaborato in un’opera di Bellini (I puritani), stiamo facendo un lavoro davvero rimarcabile poiché mi rispecchio molto nel suo approccio a questa produzione in cui il regista ha cercato di ‘scavare’ nell’anima del personaggio, evitando di farne una semplice caricatura. Anche lavorare con il maestro Spotti mi ha divertita molto, ci sono infatti pochissimi tagli alla partitura: esattamente la mia visione su come si dovrebbe fare – ed interpretare – il belcanto”.

Norma

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