Anche la toponomastica strizza l’occhio e privilegia gli uomini, dimenticando troppo stesso le donne che hanno contribuito a fare la “storia” nei campi più disparati, dall’arte al teatro fino alla politica.
Nel centro storico di San Casciano Val di Pesa infatti quasi tutte le strade sono caratterizzate da nomi maschili. Le donne – annullate dal sistema sociale della loro epoca – sono arrivate a noi solo per piccoli tasselli di conoscenza, che poco spazio hanno trovato nella memoria collettiva di ogni tempo.
Ecco che a “rimediare” e dare la giusto tributo al genere femminile ci ha pensato la commissione Pari Opportunità del Comune, ispirata da un’idea dell’associazione Toponomastica Femminile.
Così da qualche giorno le componenti della Commissione si stanno aggirando per il centro storico munite di scala, martello e soprattutto di targhe che sono state affiancate a quelle dei personaggi maschili, così per ricordare – ad esempio – oltre all’intellettuale fiorentino Niccolò Machiavelli – anche la figura della politica sarda Eleonora d’Arborea, definita nel quattordicesimo secolo ‘giudicessa’.
Nella piazza dedicata al pilota Orazio Pierozzi fa poi capolino un’altra donna, in questo caso statunitense, che amò solcare i cieli, l’aviatrice Amelia Earhart. A ‘cantare’ idealmente ai passanti di quella che un tempo era via dello Sdrucciolo sono in due, Tommaso Guarducci e la soprano Maria Malibran.
E ancora Antonio Morrocchesi, uomo di teatro caro a San Casciano tanto da intitolare a lui nella contemporaneità un premio alla carriera artistica, ha al suo fianco la collega attrice Francesca Bertini, mentre poco più avanti Simone Martini divide la scena della notorietà nel panorama dell’arte con la pittrice di scuola caravaggesca Artemisia Gentileschi.
“Una delle forme di violenza più subdola – dichiara la presidente della Commissione Pari Opportunità Paola Malacarne – è l’invisibilità delle donne, il messaggio che vogliamo lanciare con questa azione, la prima uscita esterna della commissione che comunque non ha mai smesso di lavorare sul tema dei diritti umani e delle Pari opportunità, neanche durante la pandemia, è dire alle donne di oggi che l’identità di una persona conta a prescindere dal genere, che è giusto e necessario intraprendere le strade formative e professionali che prediligono e in cui si sentono maggiormente vocate anche se esse sono storicamente appannaggio maschile”.
Il progetto – che si costruisce sulle basi di un percorso di ricerca e studio, con il coinvolgimento dell’Istituto comprensivo Il Principe – vuole conferire visibilità e valorizzare le donne che si sono distinte negli stessi campi di interesse umano e nel medesimo periodo delle figure maschili a cui sono intitolate le strade di San Casciano, la cui toponomastica riporta al femminile soltanto una decina di vie, dedicate per lo più a sante.