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Donne e diritti al centro della Festa dell’Europa: dalla Toscana le proposte per parità di genere e salute

L’Intelletto delle Donne è la giornata evento promossa dalla Regione per fare il punto sulle strategie e i progetti per valorizzare il ruolo femminile. Giani: “Contributo che le istituzioni devono favorire”. Manetti: “Sfida a vantaggio della società e di tutte le aziende pubbliche e private”

 

Toscana delle donne – Intelletto delle donne

Superare il divario di genere, gli ostacoli all’autodeterminazione della donna attraverso investimenti e interventi concreti. Ma non solo, è necessario costruire in Italia un board dedicato alla medicina di genere, per un’assistenza medica globale. Sono le proposte che partono da Firenze e raggiungono il cuore dell’Europa. Tutto accade nella giornata-evento promossa dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto “La Toscana delle Donne” e programmata in occasione della Festa dell’Europa.

“Abbiamo scelto di dedicare la giornata dell’Europa alle politiche di promozione e valorizzazione del ruolo della donna”, ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.  “Il titolo ‘Intelletto delle donne’  allude al contributo intellettuale che le donne portano alla crescita della società, un contributo che è essenziale e che le istituzioni devono favorire. Vanno in questo senso – aggiunge Giani – progetti regionali come quello dei nidi gratuiti, che faceva parte già del mio programma elettorale, oppure la nostra attenzione per la sanità di genere, oltre naturalmente agli interventi per un trattamento più equo sul lavoro, al supporto per l’imprenditorialità femminile, al sostegno alla cultura e alla creatività espressa dalle donne”.

Celebriamo la Festa dall’Europa attraverso la donna – ha aggiunto Cristina Manetti, capo di Gabinetto del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -, lo facciamo con il nostro progetto ‘La Toscana delle donne’, lanciato da quasi un anno”.  La Regione Toscana sta lavorando su diversi fronti: “Quello che un’istituzione può fare è proprio questo: andare incontro alle esigenze concrete delle persone”.  “Scommettere sulla leadership delle donne – ha aggiunto ancora Manetti –  non è solo una questione di parità di genere, è una sfida che vale la pena di raccogliere a vantaggio della società e di tutte le aziende pubbliche e private”.

Le azioni della Regione Toscana: fondi europei e strategie a lungo termine

La donna e il suo ruolo centrale nello sviluppo dell’economia sono al centro delle politiche europee e di quelle della Regione Toscana, che grazie ai fondi europei può predisporre strumenti importanti per il sostegno all’occupazione femminile.

Molte delle risorse che la Regione impiega su questo fronte provengono dal Fondo sociale europeo: per il periodo 2021-27 il programma regionale prevede, per la Toscana, 319,4 milioni di euro per interventi di sostegno alle politiche pubbliche finalizzate alla parità di genere, come la conciliazione vita-lavoro, servizi infanzia, anziani e disabili. Nello specifico: 277 milioni finanzieranno gli interventi specifici per la parità di genere (36 milioni), servizi per l’infanzia (233 milioni) e altri interventi per la conciliazione vita-lavoro (44 milioni). Altri 6,4 milioni saranno dedicati ai percorsi di reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza.

Dei 36 milioni destinati agli interventi per la parità di genere, ovvero specificamente pensati per le donne, alcuni sono utilizzati per incentivare azioni innovative a sostegno del welfare aziendale (15 milioni), percorsi di sostegno all’occupazione femminile (11 milioni), azioni di mainstreaming (9,3 milioni) e di mentoring (700mila euro).

Ma in generale, i fondi strutturali europei, insieme alle risorse regionali e alle nuove risorse Pnrr, saranno centrali per programmare azioni finalizzate a raggiungere reali pari opportunità in tutti gli ambiti, dal potenziamento delle politiche educative e del welfare. La Toscana promuovere infatti una cultura di parità e rispetto contro gli stereotipi di genere, obiettivo inserito anche nelle linee guida dei Progetti educativi zonali finanziati da Regione Toscana, che è azione centrale nelle misure previste con il rifinanziamento della legge sulla “Cittadinanza di genere”.

Da Firenze la proposta di un “Global gender medicine board – Italia”

Si chiama “Global gender medicine board – Italia”,  l’organismo in grado di integrare in maniera appropriata i bisogni delle donne e degli uomini nell’assistenza medica.  Il progetto è stato lanciato nel corso dell’evento.

Come ha spiegato Monica Baldi, vicepresidente di Ars Pace e ambasciatrice AW20, “La medicina di genere è un tema di innovazione non solo nell’ambito della ricerca farmacologica, clinica, scientifico-medica, ma anche nell’approccio della costruzione di un sistema che sappia riconoscere l’esperienza di ciascuna donna e ciascun uomo all’interno delle nostre comunità”.

Hanno partecipato anche Elvira Marasco, co-fondatrice e presidente di AW20; Pam Rajput, alto delegato AW20; Hardiani Uli Silalahi, presidente W20 Indonesia; Chiara Tilesi, regista e produttrice e fondatrice di We Do It Together; Linda Laura Sabbadini, presidente di W20 Italia; Flavia Franconi, coordinatrice del Comitato globale per la medicina di genere; Vera Regitz Zagrosek, fondatrice dell’Istituto di medicina di genere; Isabella De Martini, ambasciatrice di “Genova nel mondo”; Lucia Turco, direttore generale dell’Agenzia regionale di sanità toscana; Maria José Caldés Pinilla, direttore del Centro di salute globale Regione Toscana; Monca Bettoni, dell’ Osservatorio nazionale di medicina di genere e Valeria Dubini, responsabile della Rete Codice Rosa Asl Centro oltre a un contributo video di Viginia Littlejohn, Capo delegazione W20 Usa.

Punto di riferimento è la Charta de Florentia. Firmata a Firenze nel 2021, i Governi del G20 hanno recepito le sei raccomandazioni contenute nella Charta: organizzare servizi sanitari universali sensibili al sesso e al genere ben interconnessi con il sistema di welfare e con il contributo strategico delle donne e degli uomini; costruire piani strategici innovativi per colmare il divario sesso-genere attraverso dati scientifici rigorosi e incentivi per gli investigatori; includere approcci gender sensitive nei curricula degli operatori sanitari e promuovere adeguati
percorsi di carriera per le donne; valutare le conseguenze delle misure di bilancio sulla salute con approccio di genere; costruire infrastrutture resilienti e innovative utilizzando parametri adeguati alle esigenze delle donne e di tutte le persone con insediamenti urbani inclusivi, sicuri e sostenibili; garantire la sicurezza, i servizi e la qualità della vita, promuovendo l’attuazione di processi sostenibili e un accesso equo all’acqua e all’energia.

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