L’agricoltura in Toscana è sempre più femminile, come mostrano i dati diffusi per l’8 marzo dalle associazioni di categoria. Secondo l’associazione “Donne in campo” della Cia Toscana sono 42mila le donne dell’agricoltura toscana, rappresentano il 32% del settore e sono il 37% all’interno dei titolari di impresa agricola associati alla Cia.
Donne nei campi e negli agriturismi
“Già ora le imprenditrici toscane e italiane sono in prima linea per difendere il settore quale asset strategico dell’Italia – sottolinea la presidente di “Donne in campo Toscana”, Lorenza Albanese – donne che stanno arricchendo la nostra agricoltura con un approccio plurale e multifunzionale. Come Donne in campo, denunciamo l’assenza delle donne da provvedimenti dedicati nel Pnrr e nella Pac, e l’esclusione dagli incentivi ad hoc della misura ‘Più Impresa, non rifinanziata dall’ultima legge di bilancio, e colpite dal netto peggioramento di ‘Opzione donna’. Anche il Fondo Impresa Donna ammette agli stanziamenti le imprenditrici di tutti i settori, compreso quello della trasformazione alimentare, ma tiene fuori la produzione agricola. Stessa situazione con la Politica agricola comune dell’Ue, che prescrive regole uguali per tutti piuttosto che valorizzare le differenze garantendo pari opportunità”.
“Rompiamo il pregiudizio delle donne assenti in agricoltura, ci sono e sanno farsi valere” aggiunge Martina Rusconi-Clerici, presidente di Confagricoltura Donna Toscana. “Parlando di agricoltura ci si riferisce a diversi settori collegati tra loro, la visione legata unicamente al lavoro dei campi è ormai anacronistica, anche se rimane chiaramente fondamentale – dice la presidente – adesso si può parlare di gestione d’impresa a tutto tondo e noi donne siamo presenti come dimostrano i bandi di sviluppo agricolo ‘rosa’ andati polverizzati. Spesso il mondo femminile presenta un’attitudine vera nell’accoglienza e nel rapporto con le persone: un dato molto forte in Toscana è quello delle donne che gestiscono gli agriturismi. Nel panorama toscano si parla quasi sempre di piccole-medie imprese e spicca la capacità femminile di svolgere più mansioni”.
Coldiretti: 1 pastore su 4 è donna in Toscana
In Toscana la pastorizia è donna come non lo è mai stata: secondo i dati di Coldiretti una impresa su 4 (24%) è guidata da una donna. Ragazze giovanissime, donne, madri, allevatrici, casare che popolano le campagne toscane e sono custodi, al pari dei colleghi uomini, di un mestiere ancestrale. Salvano le razze in via di estinzione, portano novità e femminilità nelle stalle e nei loro prodotti.
“La zootecnica un mestiere per soli uomini? Non è più così. Le ragazze che hanno scelto di dedicarsi all’allevamento di mucche, pecore, capre sono in costante aumento. Molte sono la continuità di aziende consolidate che hanno trovato in figlie e nipoti l’ancora del futuro, ma molte sono le imprese che sono nate da zero dove la donna è il fulcro di un’attività spesso famigliare ben organizzata – spiega Michela Nieri, responsabile Donne Impresa Coldiretti Toscana – a favorire l’avvicinamento a questo mestiere sono state sicuramente l’avvento della meccanizzazione e della tecnologia che hanno liberato le donne dai lavori più pesanti e fisici. Ma resta un lavoro duro, di sacrificio, che richiede tanta determinazione e una grande passione.”