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Donare il sangue, la Toscana è tra le regioni virtuose: l’obiettivo ora è coinvolgere i giovani

Il punto sul sistema trasfusionale è stato fatto nel corso giornata regionale che quest’anno si è svolta a Lucca nella sede della Scuola Imt Alti Studi

Donazioni di sangue

La Toscana è una delle regioni più virtuose sul fronte delle donazioni di sangue. Il punto sul sistema trasfusionale è stato fatto nel corso giornata regionale che quest’anno si è svolta a Lucca, il 15 giugno, nella sede della Scuola Imt Alti Studi. E i numeri sono incoraggianti.

Dopo la pandemia, il 2023 è stato un anno di ripresa. Sono state infatti superate le 206 mila donazioni nella regione, 45 ogni mille residenti (solo per la produzione di globuli rossi), superiore all’obiettivo nazionale di 40. Sono 116 i mila donatori attivi. In tutta Italia solo il 2,7 per cento degli italiani è donatore – i dati sono del Centro nazionale sangue e si riferiscono al 2022  – a fronte di 2 milioni e 800 mila trasfusioni a beneficio di 639 mila pazienti.

Anche il trend registrato nei primi mesi del 2024 è positivo in Toscana. La crescita delle donazioni si è mantenuta costante ed ha segnato un ulteriore incremento del 10 per cento: per i globuli rossi, dove l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza, ma anche per il plasma, dove le donazioni sono storicamente di meno.

Le criticità sono sul fronte demografico perché il ricamio generazionale non è sufficiente: i donatori invecchiano e la popolazione tra 18 e 45 diminuisce. L’obiettivo è dunque coinvolgere sempre di più i giovani. Altra questione è poi è il calo fisiologico legato all’estate, ma la Toscana ha reagito bene tanto che nel  2023 il sistema sangue ha operato in autosufficienza.  “Anche quest’anno abbiamo giocato d’anticipo – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini -.  Con il Centro regionale sangue, le Asl e le associazioni dei donatori abbiamo lavorato ad una strategia per evitare che nei mesi estivi si verifichi un’emergenza nei nostri ospedali. Un’estate senza calo di sangue significa nessun rallentamento sul sistema sanitario, ma anche un lavoro attento all’uso appropriato di questa preziosa risorsa e alla salute dei pazienti.” “I risultati sono merito dell’impegno delle associazioni di volontariato e della generosità dei donatori. A loro va un grande ringraziamento a nome della Regione Toscana”, conclude Bezzini.

Chi può donare 

La donazione di sangue è aperta a tutti i cittadini, italiani e stranieri, dai 18 ai 70 anni in buona salute, che segua corretti stili di vita e un peso adeguato. La presenza di alcune patologie, di terapie in corso, viaggi recenti o interventi possono comportare l’esclusione permanente o la sospensione temporanea dalla donazione. [markl]Si può donare ad intervalli di tre mesi e non più di due volte l’anno per le donne in età fertile.[/mark]

Esistono quattro diversi gruppi sanguigni: A, B, Ab e zero, che raddoppiano a seconda della presenza o meno dell’Rh. Il gruppo 0 Rh negativo è definitivo universale: salvo alcune eccezioni, può essere donato a qualsiasi individuo, ma chi lo possiede può ricevere sangue solo da un donatore 0 negativo. Il gruppo AB rh positivo, al contrario, può ricevere donazioni di sangue da tutti i gruppi.

In Italia, la distribuzione varia a seconda dell’area geografica, si stima che il gruppo 0 positivo sia il più numeroso, presente nel 40 per cento della popolazione. Subito dopo c’è il gruppo A positivo, riscontrabile nel 36 per cento. Seguono il gruppo B positivo (7,5 per cento), lo 0 negativo (7 per cento), l’AB positivo (2,5 per cento), l’A negativo (6 per cento), il B negativo (1,5 per cento) e l’AB negativo (il più raro in Italia, con lo 0,5).

 

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