Chiara Baldini è Dj Clandestina, ma è stata anche per 13 anni una delle curatrici del celebre Boom Festival in Portogallo ed è una ricercatrice indipendente che da anni studia il rapporto tra i rave contemporanei e i riti misterici e dionisiaci.
Ha curato l’antologia “Psychedelic Mysteries of The Feminine” che è subito diventato un punto di riferimento nel panorama della cultura psichedelica e ha partecipato all’antologia di saggi curata da Federico Di Vita “La scommessa psichedelica”.
Domenica 11 febbraio Dj Clandestina torna all’InStabile Chapiteau di Firenze con l’Estatic Dance, un tipo di esperienza musicale che sta crescendo anche in Italia e che si inserisce nel cosiddetto Movimento Cosciente che riunisce anche la Trance Dance, la 5 Ritmi o la Contact Improvisation.
Dalle 16 del pomeriggio due ore di musica per lasciarsi alle spalle le preoccupazioni, ballare, liberare il corpo, sudare, svuotare la mente o anche solo per puro divertimento.
“Sarà un viaggio nel tempo e nello spazio – ci ha raccontato Dj Clandestina- in cui la musica parte piano, poi accelera fino a arrivare a un picco e poi torna a rallentare fino al silenzio. Ma soprattutto quello che rende differente l’Estatic Dance da un semplice dj set è che si svolge con tre regole: niente scarpe, non si parla, non si usa nessuna sostanza o alcol. Queste tre regole creano un’esperienza diversa da solito, puoi ballare con gli altri ma anche stare per conto tuo senza che nessuno ti disturbi. Bisogna prenderlo come uno spazio proprio, in cui muoversi come si preferisce, anche rotolandosi per terra. Di solito quando si va a ballare si cerca di essere “fighi” e attirare l’attenzione degli altri, questo invece è uno spazio che va preso per sfogarsi, tirare fuori la gioia, la tristezza, tutto quello che devi processare. La musica ti porta in posti diversi anche emozionalmente.”
In che modo i rave o i festival psichedelici possono essere considerati una versione moderna di riti antichissimi?
Si tratta in entrambi i casi di uno stato alterato di coscienza vissuto collettivamente, può essere un’esperienza liberatoria, curativa e spirituale. I festival di fatto hanno riproposto oggi la possibilità di avere questo tipo di esperienza che può essere raggiunta con la danza su ritmi ripetitivi. Non per forza si devono usare sostanze psicotrope per raggiungere stati alterati di coscienza. Fattori importanti sono anche l’entusiasmo di essere tutti insieme, fare un ‘pellegrinaggio’ nei luoghi del festival, uscire dalla routine. Non serve essere inseriti in un sistema mitologico specifico di riferimento.
Come mai sono nati questi riti? C’era la ricerca di una connessione con il divino?
Sono nati come esperienze sciamaniche, li troviamo all’inizio dell’esperienza religiosa umana. Ci sono alcuni antropologi come Durkheim che dicono che questo è proprio l’inizio della religione, quando entrando in uno stato alterato di coscienza gli esseri umani si sono resi conto di trovarsi in uno spazio sacro.
Come mai si sta così bene durante le esperienze di Estatic Dance? Forse perché in un certo senso si “frantuma l’ego”?
L’esperienza di frantumazione dell’ego non è così piacevole come si potrebbe pensare, (ride) anzi è un’esperienza direi estrema e non per forza si deve arrivare a quello. In realtà è solo un’esperienza di entusiasmo, la parola greca entusiasmòs (ἐνϑουσιασμός) voleva dire “essere riempiti di Dio”. Stare bene, ballare insieme gli amici dai greci e anche dai romani veniva considerata un’esperienza religiosa. Io non voglio in nessun modo promuovere l’uso di psichedelici perché possono essere esperienze problematiche che non sono per tutti. L’importante è lasciarsi andare alla musica, le onde musicali agiscono positivamente sul nostro cervello. Non è solo un modo per fuggire dalla realtà, dai problemi della vita quotidiana e dagli orrori del mondo, sono esperienze che ti permettono di ricaricarti per poi tornare ad affrontare la vita di tutti i giorni con un’energia nuova, non è un nascondere la testa sotto la sabbia.
L’Estatic Dance di Dj Clandestina tornerà a Firenze il 17 marzo e l’11 maggio.
Ingresso 20 euro, per prenotazioni: imalwayschiara@gmail.com