I disabili in Toscana sono oltre 190mila, pari al 5,3% della popolazione residente. E’ quanto emerge dai dati Istat 2019. Sono 56mila i titolari di rendite dirette per infortuni sul lavoro o malattie professionali pari all’1,55% della popolazione (dati Inail). Nel 2020 le persone in carico al servizio sociale professionale sono state, nella fascia 0-64 anni, 31.625. E’ il quadro che emerge dal sesto Rapporto sulle disabilità in Toscana curato dall’Osservatorio sociale regionale.
Nel 2020, anno della pandemia, le commissioni competenti hanno certificato oltre 8mila nuove persone (di cui 3.500 con gravità), i servizi sociali hanno aperto quasi mille nuove cartelle, e nelle scuole dell’obbligo si sono iscritti 1.400 nuovi alunni con disabilità.
Per quanto riguarda l’ambito scolastico, infatti, gli alunni con disabilità nell’anno scolastico 2021-2022 sono circa 17.500, pari al 3,6% del totale della popolazione scolastica. I posti di sostegno sono oltre 13mila. Infine, per l’accesso al lavoro, i soggetti con disabilità iscritti al collocamento mirato sono 46.500.
“La tendenza che questi dati evidenziano è quella di un allargamento della platea dei destinatari dei servizi rivolti alle persone con disabilità – ha detto l’assessore regionale al welfare Serena Spinelli -, e quindi di un probabile incremento complessivo in un anno di emergenza, come il 2020, in cui i bisogni si sono acuiti e anche la capacità dei servizi territoriali di intercettare i bisogni ha dovuto crescere e adattarsi alla fase pandemica“.
La persona al centro nel rapporto disabili in Toscana
Questo rapporto, ha aggiunto Spinelli, si intitola ‘La persona al centro‘ ed “evidenzia al meglio l’idea di welfare che abbiamo in mente: la persona con disabilità va considerata non solo come destinataria di interventi, ma riconosciuta come soggetto portatore di diritti e di un progetto di vita personale, che deve stare al centro di un percorso di presa in cura complessiva, in moda da favorire la partecipazione alla definizione degli interventi e di favorire una vera inclusione all’interno della comunità, che vogliamo sempre più inclusiva e coesa. In tal senso, saranno importanti gli investimenti previsti dal Pnrr, che con due Missioni, la 5 e la 6, prevede risorse dedicate agli investimenti infrastrutturali sia per i servizi sociali che per quelli sanitari, in un’ottica di miglioramento dei percorsi di autonomia e di inclusione delle persone con disabilità”.
Disabili in Toscana e il “Dopo di noi”
In questa direzione vanno alcuni progetti intrapresi negli ultimi anni dalla Regione, come il “Dopo di noi”. Un’iniziativa volta a favorire l’autonomia e la piena inclusione sociale delle persone con disabilità. Sono previsti interventi di accompagnamento all’uscita dal nucleo familiare e di supporto alla vita autonoma in appartamenti supportati. Finora, ha evidenziato il Rapporto, sono sono stati 1.126 i beneficiari degli interventi che si sono realizzati in 120 luoghi del “Dopo di noi”. In massima parte si tratta di appartamenti dove possono vivere nuclei di un massimo di 5 persone.
“Le esperienze del Dopo di noi” – ha sottolineato l’assessora Spinelli – rappresentano un’importante risposta per la costruzione dei percorsi di vita autonoma. Fino ad oggi abbiamo investito in questo ambito quasi 22 milioni di euro, di cui 18 di risorse regionali; una cifra importante, ma ancora certamente non sufficiente rispetto al fabbisogno e alle potenzialità. Ma è la direzione giusta e che vogliamo continuare a sviluppare”.