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Dika dal palco del Ngf: “Noi giovani il cambiamento che il mondo aspetta”

L’ideatore di Ngf traccia un bilancio dell’edizione: “Sfondato il muro dei 17mila presenti, lanciato il messaggio di costruire ponti”

Bernard Dika

Noi giovani siamo il cambiamento che il mondo sta aspettando come i giovani berlinesi dell’89 dobbiamo uscire dalle nostre case, metaforicamente e fisicamente, e abbattere quei muri che ci dividono”. È un appello all’impegno e alla partecipazione delle giovani generazioni il discorso di Bernard Dika in apertura della terza edizione del Next Generation Fest al Teatro del Maggio di Firenze.

Un’esortazione che si salda alla celebrazione del 35esimo anniversario di un momento emblematico della storia contemporanea, il crollo del Muro di Berlino. “Ognuno di noi ha il potere di cambiare la storia. La caduta del Muro ci insegna proprio questo”, dice l’ideatore della manifestazione e portavoce del presidente Giani con delega alle politiche giovanili.

Il filo rosso del suo intervento è il potere del “cambiamento” che “insieme” hanno ragazze e ragazzi della Generazione Z. Oggi “che esistono nuovi muri fisici” e “i muri invisibili dell’indifferenza”, ragiona Dika, “insieme possiamo proteggere questo pianeta. Insieme possiamo abbattere quei muri di paura e odio. Insieme possiamo costruire un mondo dove la pace non è un sogno irraggiungibile, ma una realtà condivisa”.

Insieme, continua, è possibile “fare la nostra parte perché cessi il fuoco”. Perchè “o ci salviamo tutti, o non si salva nessuno”, incita il portavoce davanti al pubblico di Ngf mentre scorrono le immagini della notte di quel 9 novembre di 35 anni fa che cambiarono il corso degli eventi.

La vera rivoluzione inizia dentro di noi, quando decidiamo di non restare in casa, di non restare in silenzio”, sottolinea Dika, soffermandosi sulle attuali opportunità che oggi hanno tra le mani i più giovani. “Abbiamo una forza senza precedenti: la nostra voce può attraversare continenti in un istante, abbracciare battaglie che non hanno confini” ribadisce.

Anche per questo – spiega – abbiamo abbattuto i muri tra noi creando uno spazio che fosse davvero di noi giovani: il Next Generation Fest. La dimostrazione del potere che abbiamo quando ci uniamo”.

A fine serata Dika traccia un bilancio dell’edizione 2024. “Abbiamo abbattutto il muro dei 18mila partecipanti nell’arco di tutta la giornata. Qualcosa di impensabile due anni fa”.

E’ stata una giornata fatta di emozioni ma anche di concretezza” sottolinea, con al fianco il presidente della Toscana Eugenio Giani, che ringrazia per aver creduto nei giovani al di là di qualsiasi facile retorica.

Quindi un messaggio dalla Toscana per il mondo. “Abbiamo dedicato questa edizione – prosegue Dika – alla libertà e alla pace, che non può essere privilegio di pochi ma di tutti. La soluzione ai problemi globali non è rinchiudersi, non sono i nazionalismi ma creare ponti ed abbattere muri. Ed è bello che questo messaggio venga da noi giovani”.

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