“Il Fondo di Sviluppo e Coesione si inserisce in sinergia con gli interventi di PNRR che significano in Toscana più di 7,5 miliardi e i fondi strutturali europei che hanno una portata di 3,3 miliardi complessivamente nell’arco dei prossimi sei anni offrendo già oggi un volano pubblico di interventi nell’economia che il recente rapporto IRPET ha dimostrato essere fattore essenziale nella crescita del Pil toscano”, così il presidente della Regione Toscana commentando l’accordo per la coesione 2021-2027 sottoposto all’attenzione e alla firma del presidente Giorgia Meloni, oggi a Firenze.
Se grandi opere, infrastrutture e investimenti per migliorare la viabilità regionale sono l’asse attorno al quale si svilupperà il disegno strategico regionale, grande attenzione (e ingenti risorse) sono destinate alla salvaguardia e alla tutela del suolo. Tra questi si citano interventi di tenuta da frane di centri che manifestano criticità al rialzo dell’argine dello scolmatore che da Pontedera Cascina consentirà due possibilità di uscita per l’Arno, fino alla realizzazione di casse di espansione, le più rilevanti sono il terzo modulo sull’Arno a Pizziconi e le briglie nell’area fiorentina dell’Arno al Porto di Mezzo in Lastra a Signa. Importanti interventi sono l’eliminazione degli insabbiamenti con il sabbiodotto al porto di Viareggio, gli interventi a Castiglione della Pescaia nonché i lavori di regimazione e consolidamento a Camporaghena di Comano (MS).
Accanto a tutto ciò si collocano i progetti di rigenerazione urbana per garantire qualità di vita nei centri abitati senza consumo di suolo.
La realizzazione inoltre di interventi che possano consentire la bonifica di aree industriali da trasformare – è ancora il caso di Piombino – si accompagna poi a 110 milioni peraltro già anticipati per la realizzazione di scuole e musei, nonché per interventi a sostegno delle imprese.
Il Fondo di Sviluppo e Coesione si inserisce in sinergia con gli interventi di PNRR che significano in Toscana più di 7,5 miliardi e i fondi strutturali europei che hanno una portata di 3,3 miliardi complessivamente nell’arco dei prossimi sei anni offrendo già oggi un volano pubblico di interventi nell’economia che il recente rapporto IRPET ha dimostrato essere fattore essenziale nella crescita del Pil toscano.