Oltre 600 milioni di euro di interventi in corso per la difesa del suolo, ripartiti su base provinciale. Altri 99 milioni in arrivo di cui 60 già assegnati tramite Pnrr a 23 progetti nei territori che hanno vissuto un evento oggetto di emergenza nazionale. Altri 30 milioni da fondi Fesr (accessibili tramite bandi) di cui 10 milioni per le frane. Altri 10 per opere a difesa del suolo, 10 per l’erosione costiera destinazione masterplan della Costa. Ci sono poi altri 9 milioni del Mef (anch’essi accessibili tramite bandi) dedicati ai progetti del Comuni.
E’ la Toscana della difesa del suolo, impegnata nella gestione del rischio idraulico e idrogeologico. La Regione mette in campo tutta una serie di misure strutturali e non, in maniera costante per proteggere il territorio. Il punto della situazione è stato fatto dal presidente della Regione Eugenio Giani insieme all’assessora all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni.
Giani: “Difesa del suolo, un impegno”
“Quello della difesa del suolo è uno dei temi al centro del governo della Regione – ha detto il presidente Giani-. Alla luce dei cambiamenti climatici in atto, della siccità e dei disastri che il territorio subisce quando alla siccità si alternano gli effetti devastanti delle bombe d’acqua, la Toscana ha attivato misure e azioni per gestire nella maniera più efficace possibile il rischio idraulico e idrogeologico. Possiamo dire che qui siamo avanti. Abbiamo progetti in essere, altri in fase di ultimazione e altri ancora in fase preparatoria. Ma la Toscana c’è ed è preparata su questo fronte”.
Monni: “Un’azione su due fronti”
“La Regione – ha aggiunto l’assessora Monni- sta lavorando su un doppio fronte, quello del contrasto al cambiamento climatico che rende i fenomeni meteo sempre più imprevedibili e pericolosi e in questo caso, a dare un contributo fondamentale in questa direzione, c’è il piano della transizione energetica. Ma stiamo rafforzando anche le misure di adattamento dei territori con misure di investimento molto importanti. In questo momento oltre ad essere attivi i 600 milioni di lavori nelle province toscane, ci sono i 60 milioni del Pnrr che arrivano alla Regione attraverso il Dipartimento della Protezione civile e che andranno a finanziare 23 interventi scelti in base all’efficacia e cantierabilità immediata”.
Gli interventi lungo l’Arno
L’assessora Monni è entrata nel dettaglio dei 60 milioni del Pnrr soffermandosi in particolare sui progetti di Firenze, Arezzo e Pistoia. Sull’Arno è previsto un intervento da 15milioni di euro nel tratto che attraversa il centro storico di Firenze, dove verranno realizzate opere di contenimento sia strutturali, con arredi (fioriere, ringhiere in corten) che si inseriscono bene nel contesto della bellezza del centro di Firenze, che temporanee, in grado rialzare gli argini in maniera mirata e garantire un livello di sicurezza in caso di alluvione.
Gli interventi ad Arezzo, Pistoia e sulla costa
Monni cita anche gli interventi in provincia di Arezzo che andranno a chiudere quelli post alluvione del 2019 aggiungendo altri 16 milioni ai 23 già stanziati. E poi l’area di Pistoia dove verrà realizzata una cassa di espansione sul Bure con altri 14 milioni che andranno ad alleviare la pericolosità dell’Ombrone sorvegliato speciale della nostra Regione.
Il presidente Giani ha sottolineato alcuni degli interventi principali in corso fra cui le opere idrauliche del fiume Serchio (11milioni di euro), le casse di espansione Pizziconi e Restone nel comune di Figline e Incisa Valdarno (31 milioni), gli interventi di Marina di Cecina (11 milioni), di Follonica e Pratoranieri (11 milioni).
Un ultimo passaggio Giani lo fa sui 96 milioni milioni per l’erosione costiera che rientrano nel Masterplan della Costa e che ancora non ci sono, “ma – dice il presidente- siamo in lista d’attesa. Avevamo già avuto l’ok di Draghi e Gelmini affinché ci fossero finanziati col Pnrr. Noi siamo pronti a realizzarli. Sono interventi importanti”.
Energia pulita dall’Arno
“Difesa del suolo– ha aggiunto Giani- è anche valorizzazione degli elementi naturali e quindi voglio segnalare una cosa unica, che facciamo in Toscana per la prima volta sfruttando l’acqua dell’Arno e la sua energia, coniugando così difesa del suolo e produzione di energia idroelettrica”. Attraverso l’ammodernamento delle briglie, verrà prodotta energia pulita, tramite la realizzazione di 12 turbine. “Lo faremo al Girone – ha detto Giani- entro fine anno e all’Isolotto a settembre”.