Non se ne vedeva tanta da almeno 10 anni: in Toscana, tra dicembre e gennaio, è caduta una quantità di pioggia che è pari a dodici volte il volume del lago Trasimeno, il 140% in più della media del decennio. E’ quanto emerge dal report del distretto dell’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale nel periodo compreso tra il 1 dicembre 2020 e l’8 gennaio 2021.
Tra dicembre e gennaio 110 frane
Le precipitazioni sono state per fortuna distribuite nel tempo e non hanno provocato alluvioni, tuttavia si registrano ben 110 frane soprattutto nel bacino del Serchio e nella dorsale appenninica. Nella maggior parte dei casi non si tratta di nuovi fenomeni, ma soprattutto di riattivazione di dissesti avvenuti in passato. I danni hanno riguardato solo alcune aree limitate: quella con maggiori conseguenze è stata in località Lorenzana nel Comune di Crespina-Lorenzina (Pisa) dove sono state evacuate otto famiglie.
I bacini del Magra e del Serchio i più colpiti
Le precipitazioni hanno interessato praticamente tutto il territorio toscano, anche con cumulati di 200 a 300 mm di pioggia. Nell’area nord della regione, che comprende i bacini del Magra, del Serchio e i bacini appenninici che confluiscono in Arno, le cumulate hanno raggiunto valori di 900/1000 mm, in particolare nella valle del Serchio e nella dorsale appenninica.
“Gli elementi di maggior fragilità sul territorio toscano sono rappresentati dal sistema delle infrastrutture viarie – ha spiegato Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale – Abbiamo portato all’attenzione del ministero dell’Ambiente la strategicità di redigere uno studio ad hoc riferito alla probabilità di dissesto nella rete viaria principale”.