Si è concluso il dibattito pubblico sul masterplan di potenziamento dell’aeroporto di Firenze con la nuova pista. Ora la palla passa a Toscana Aeroporti che, entro 30 giorni, valuterà i risultati e i suggerimenti emersi da questo percorso.
Nel corso del dibattito sono state prese in esame le ragioni dell’intervento, le ricadute economiche e occupazionali dell’opera, l’inclusione sociale, l’accessibilità e la mobilità da e verso l’aeroporto, gli effetti del nuovo Piano di sviluppo aeroportuale sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici del Parco agricolo della Piana e anche il livello di emissioni atmosferiche che genererà l’operatività del nuovo scalo dopo il suo ampliamento. Sono state dibattute anche questioni come l’impatto acustico e la sicurezza idrogeologica delle opere previste, e le opere di mitigazione e compensazione delle ricadute ambientali previste dal nuovo masterplan.
Il dibattito pubblico, ha spiegato Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti “è stato una esperienza molto interessante, senza ombra di dubbio“, e “nessuno ha fatto proposte alternative: l’unica proposta alternativa è non fare l’aeroporto, ma questo non è parte del dibattito pubblico. Nessuno ha presentato proposte tecniche specifiche diverse nel merito. Alcune delle indicazioni, faccio un esempio per tutte, i collegamenti ciclabili con Sesto Fiorentino, le stiamo esaminando, e a queste daremo risposta“. Dei 38 punti evidenziati, ha spiegato l’ad di Toscana
Aeroporti, “la metà sono conferme delle risposte che abbiamo già dato, e molte delle altre 16 sono maggiori specificazioni. Nessuna è posta come richiesta specifica, ma elementi su cui bisogna che diamo maggiori spiegazioni, o che li impostiamo in maniera diversa“.
I numeri
Il dibattito pubblico ha contato 8 incontri con più di quattrocento partecipanti, 13 “Quaderni degli attori” con le osservazioni dei portatori di interesse, oltre 3.600 utenti unici sul sito dedicato al percorso, più di 162mila persone raggiunte dai post su Facebook. La relazione contiene 38 domande rivolte a Toscana Aeroporti, di cui più della metà relative alla richiesta di conferma sulle posizioni già espresse ed argomentate nel corso del dibattito, mentre l’altra metà è relativa alla richiesta di maggiori dettagli e alla valutazione su eventuali proposte migliorative.
Presto i lavori
I lavori potrebbero iniziare già a gennaio 2024. “Stiamo facendo di tutto per presentare in 30 giorni la relazione – ha detto Naldi, riferendosi al dossier sulle determinazioni finali di Toscana aeroporti dopo il dibattito pubblico – insieme con l’Enac si possa avviare il percorso di Vas/Via, e successivamente a fine estate si possa partire col percorso della conferenza dei servizi, tutto in linea coi tempi che prevede la legge“. Sulle tempistiche dei lavori è intervenuto anche Claudio Eminente, direttore centrale Programmazione economica e sviluppo infrastrutture di Enac: “speriamo che i tempi siano i più brevi possibili, e che il progetto poi possa essere realizzato in tempi ragionevoli“, perché “non è possibile chiudere Firenze e portare tutto il traffico su Pisa”.
“Pisa si svilupperà, così come previsto dal suo piano di sviluppo, così come si svilupperà Firenze, nelle modalità che andremo a valutare quando il piano di sviluppo ci verrà trasmesso“, ha sottolineato Eminente, secondo cui anche la parte relativa all’attività cargo “potrà essere sviluppata coerentemente con le limitazioni operative che sono in essere negli aeroporti di Firenze e Pisa“.
Verso l’area integrata Firenze-Piana-Prato
Il potenziamento dell’aeroporto di Firenze è “una tessera di un mosaico infrastrutturale che nel nostro piano regionale di sviluppo chiameremo Aiu, ovvero Area integrata urbana, che coinvolge Firenze, i sei comuni della Piana, e Prato“. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. “Ho fissato per i primi giorni di febbraio la conferenza pubblica sull’Aiu, e in quella sede vi saranno relazioni specifiche sul Parco della Piana, sulla tramvia verso Campi e Sesto, sul collegamento Peretola-Pecci, sulla terza corsia dell’A11“.
Spazio alle innovazioni
“Stanno tutti quanti lavorando per inserire all’interno degli aeroporti una previsione di vertiporti“, ossia aree attrezzate per velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticali, come i droni “e quindi anche noi lo abbiamo fatto” ha dichiarato Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti, a margine della prestazione della relazione conclusiva sul dibattito pubblico.
“Stiamo lavorando e stimolando tutti i produttori – ha detto Naldi – e alcuni di questi, Embraer per primo, ci hanno detto che vorrebbero fare una sperimentazione a Firenze subito, perché gli interesserebbe subito farlo con i mezzi che loro stanno mettendo in sperimentazione e in produzione“. Per Naldi “evidentemente questo succederà anche a Pisa, anche su Pisa sarà previsto un vertiporto, perché è evidente che i collegamenti fra Pisa e la Versilia, fra Pisa e l’Elba, potrebbero essere facilitati da questi mezzi“.