Volano per cinquemila chilometri per nidificare e poi ripartire. È questo il percorso che ogni anno compiono le sterne che si spostano dall’Africa equatoriale per trovare un’area umida dove dare continuità alla specie. Quest’anno nella riserva naturale della Diaccia Botrona, che si trova tra Grosseto e Castiglione della Pescaia, gli uccelli migratori hanno però trovato una sorpresa: una serie di nidi galleggianti dove poter nidificare e deporre le uova. E le prime sterne hanno deposto le uova destinate a schiudersi nell’arco di una ventina di giorni.
I nidi galleggianti sono speciali zattere in legno, già sperimentate con successo, col Wwf, nella laguna di Orbetello nel 2017 e nel 2018, volute dalla Regione Toscana che le ha finanziate, in collaborazione con i comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia. Come la laguna anche la riserva della Diaccia Botrona risente della presenza nelle aree limitrofe di forti pressioni dovute alle attività turistica e alla piscicoltura. Per Orbetello in particolare il problema da risolvere era quello di proteggere i nidi di sterne dalle variazioni di livello dell’acqua in laguna dovute ai pompaggi di acqua marina necessari soprattutto nel periodo estivo. Per la Diaccia Botrona, invece, la carenza di siti idonei alla nidificazione che fossero sufficientemente protetti dal disturbo della presenza umana.
Messi in opera nei primi mesi dell’anno i nidi artificiali hanno dato ottimi risultati: dalle uova già deposte da alcuni esemplari di sterna comune (sterna hirundo) nasceranno in una ventina di giorni piccoli esemplari che, dopo circa un mese lasceranno la riserva.
“Ospitare nel modo migliore questi migranti speciali è un dovere che la Toscana ha interpretato” ha commentato l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni. “Questi fiocchi rosa e azzurro nella nostra riserva naturale di Diaccia Botrona – ha aggiunto – sono un importante contributo alla tutela della biodiversità e anche un esempio virtuoso di come la collaborazione con i Comuni e le associazioni ambientaliste contribuisca in modo positivo alla gestione delle riserve naturali regionali”.