Nei primi mesi del 2024 sono già circa 300 gli insegnanti formati dagli specialisti della Diabetologia del Meyer alla gestione degli alunni con diabete di tipo 1, che si aggiungono ai 1200 dell’anno precedente. Il progetto è promosso dalla Regione Toscana, con l’ospedale pediatrico fiorentino capofila e in collaborazione con i professionisti operanti in Area Vasta Sud Est e in Area Vasta Nord Ovest e le associazioni dei genitori dei bambini con diabete tipo 1.
Una scuola sicura per le studentesse e gli studenti con diabete
Il progetto vuole preparare e formare il personale docente e ausiliario nelle scuole della Toscana frequentate da studentesse e studenti con diabete, per garantire una frequentazione sicura. Durante i corsi vengono affrontati gli aspetti più importanti della gestione scolastica di questa patologia: si parte dalle nozioni generali sul diabete (dai sintomi all’esordio), c’è un focus sull’organizzazione dell’alimentazione a mensa e sulla gestione dell’attività fisica. Una parte è dedicata agli aspetti psicologici, una alle tecnologie in uso, e una, fondamentale, a come affrontare l’emergenza nel bambino con diabete di tipo 1 a scuola, dalla prevenzione al trattamento di ipoglicemia e iperglicemia. In situazioni particolari, inoltre, viene attivato il supporto degli specialisti del Meyer per consulenze su singoli casi specifici in presenza o tramite collegamento webinar con le scuole.
“Come Meyer siamo orgogliosi di questi numeri e dei ritorni che abbiamo dagli insegnanti – spiega Sonia Toni, responsabile della Diabetologia pediatrica – Questi corsi aiutano a creare un tassello in quella rete di accoglienza e sicurezza che si deve attivare intorno al bambino con diabete: gli insegnanti ne sono protagonisti fondamentali, anche per il ruolo di sentinelle e osservatori privilegiati che possono avere per intercettare e riferire ai genitori quei sintomi e quei segnali che permettono una diagnosi precoce nei loro alunni, come bere molto o chiedere spesso di andare in bagno”.
La testimonianza di una insegnante
La formazione degli insegnati che passano tante ore con le alunne e con gli alunni, anche piccoli, è fondamentale per intercettare l’esordio della malattia, i sintomi e le crisi. “Partecipare a questo corso mi ha aperto un mondo sconosciuto – racconta una insegnate – in questo modo ho capito che un mio alunno non era svogliato o annoiato dalla mia lezione, ma chiedeva di uscire perché stava male. Mi sono sentita in colpa di non avere parlato subito con la mamma e di non aver riconosciuto quei sintomi, prima che la situazione si aggravasse. Adesso mi sento però più sicura e so che se ricapitasse mi si accenderebbe un campanello d’allarme”.
Ogni anno le nuove diagnosi di diabete di tipo 1 crescono del 3,6%. In Toscana, ogni anno, si registrano circa 100 nuove diagnosi di diabete di tipo 1 e circa 10 nuove diagnosi di diabete di tipo 2.
Il diabete mellito è la malattia cronica più frequente in età pediatrica e purtroppo spesso è diagnosticata in ritardo con gravi rischi per il bambino. Si tratta di una forma di diabete dovuto alla distruzione delle cellule del pancreas che producono l’insulina perciò è detto insulino-dipendente, perché l’organismo si trova ad essere senza questo ormone che è fondamentale per la vita. Un riconoscimento precoce dei sintomi tipici del diabete risparmia al bambino il presentarsi in ospedale in una condizione grave, come quella rappresentata dalla chetoacidosi diabetica.