L’Italia riparte, stavolta tutta insieme. Con il decreto legge pubblicato il Gazzetta Ufficiale si esplicitano regole per riaperture e gli spostamenti. Si parte dal prossimo 18 maggio: da lunedì riaprono infatti i negozi di vicinato, estetiste, parrucchieri e ristoranti e ci si potrà muovere senza autocertificazione all’interno della regione. Dovremo aspettare invece il 3 giugno per la riapertura dei confini tra le regioni italiane.
Indicazioni riportate ieri dal premier Conte. ‘Affrontiamo questa fase due con voglia di ricominciare ma con prudenza – ha spiegato – I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi: è sceso il numero dei malati, dei contagiati, dei decessi, è aumentato il numero dei guariti. Abbiamo inoltre potenziato le nostre strutture ospedaliere: abbiamo nuovi posti in terapia intensiva e subintensiva. Abbiamo anche incrementato i controlli con i tamponi e con i test sierologici; stiamo adesso per sperimentare la nuova app Immuni. In definitiva, siamo nella condizione di affrontare questa fase due con fiducia ma anche senso di responsabilità”.
Decreto 16 maggio 2020, n.33 – il testo in pdf qui
SPOSTAMENTI – Stop all’autocertificazione all’interno della regione, senza alcun limite. Sarà possibile muoversi per raggiungere amici o per fare shopping in un negozio o ancora andare al ristorante. Rimane naturalmente il divieto di uscire di casa per chi è positivo al virus, per chi viene posto in quarantena. Rimangono anche limitazioni per chi ha sintomi riconducibili al Covid-19, che dovrà rimanere a casa. Resta il divieto di creare assembramenti di persone in luoghi pubblici. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e, anche – spiega Conte – ‘raccomandiamo di portare con sé la mascherina che peraltro va indossata obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi. In ogni caso raccomandiamo sempre di indossarla al chiuso o anche all’aperto nell’eventualità – immaginate – di una strada particolarmente affollata in cui ci fosse il rischio o l’impossibilità di rispettare le distanze”. Gli spostamenti tra le regioni fino al 3 giugno saranno possibili solo per motivi di lavoro, salute e urgenza e dovranno essere autocertificati. A partire da tale data, se i dati continueranno ad essere incoraggianti, oltre che su tutto il territorio italiano, sarà possibile viaggiare all’interno degli Stati dell’Unione europea, senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia.
RIAPERTURE ATTIVITA’ COMMERCIALI – Per quanto riguarda le attività commerciali, dal 18 maggio riapriranno i negozi di vendita al dettaglio (quali ad esempio abbigliamento, calzature ecc.), le attività legate alla cura della persona (parrucchieri, barbieri e centri estetici), così come le attività per la ristorazione (bar ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, ecc.). Il tutto a condizione che le Regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo e che vengano adottati protocolli di sicurezza. Sempre a partire da lunedì potranno riprendere la loro attività gli stabilimenti balneari, così come potranno riprendere gli allenamenti degli sport di squadra e riapriranno i musei. Il tutto sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza specifici. Dal 18 maggio è prevista anche la ripresa delle celebrazioni liturgiche e religiose in ossequio alle disposizioni di sicurezza stabilite nei protocolli firmati nei giorni scorsi dal Governo e dalle rappresentanze delle varie comunità religiose.
Il Presidente Conte, infine, ha annunciato che dal 25 maggio è stata programmata la riapertura di palestre, piscine, centri sportivi e che dal 15 giugno potranno riprendere le loro attività cinema e teatri. Da tale data, inoltre, “sarà a disposizione dei nostri bambini un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo. E qui devo ringraziare ancora una volta gli enti locali per aver collaborato proficuamente all’elaborazione di questo ventaglio di attività e di offerte”.
Quanto contenuto nel decreto – ha chiosato Conte – ‘potrà essere ampliato o ristretto con singole ordinanze regionali, in misura alle valutazioni sui dati epidemiologici dei territori’.